Ogni stagione ha il suo capo chiave. Per quelle di mezzo, come ad esempio l’autunno, il must have è uno solo: il trench, che ripara dal freddo e dalla pioggia, è pratico e versatile e dona al look un’eleganza sempre attuale, pur mutando linee, tessuti e fantasie, come quest’anno che ha nella versione in pelle il suo must. In effetti il trench ha più di 100 anni, ma non li dimostra affatto, tanto da essere protagonista indiscusso delle collezioni, sempre un po’ rinnovato.
Il suo nome viene dall’inglese trench coat, che significa cappotto da trincea, e proprio all’esercito si rimanda la sua origine. Nel 1901 l’allora ministro della Guerra britannico ne ordinò alla Burberry, azienda che già dal 1856 produceva impermeabili in gabardina, un modello a metà tra l’impermeabile d’ordinanza e il cappotto militare. E così nacque il classico trench, che ancora oggi, nonostante la costante evoluzione, mostra caratteristiche intramontabili come le spalline, il sottogola, la cintura, la chiusura a doppiopetto e la falda triangolare sovrapposta all’allacciatura per una miglior chiusura. In origine era color khaki, perché legato all’ambito militare, ma da quando è diventato un capo trendy la palette cromatica si è arricchita di nuove combinazioni ed osa tonalità ed accostamenti di tessuti dall’effetto moderno.
Tanti i suoi fan nel tempo: da Humphrey Bogart a Peter Falk, fino al Peter Sellers de “La Pantera Rosa”, per poi diventare un capo chic ed ultrasexy già con Audrey Hepburn. La sua grande versatilità da fashion item ha fatto sì che quest’anno le grandi griffe si sbizzarrissero con versioni originali, da indossare come le temperature si abbassano e arrivano i classici temporali di fine estate. Il capo iconico è rappresentato dal modello in pelle in stile anni ‘80 e ‘90, da indossare rigorosamente con cintura stretta in vita, come ha fatto la fashion influencer Alexa Chung. Burberry che ha il trench nel suo Dna, lo ha reinterpretato nella sfumatura classica, sabbia, in tessuto morbido e leggero, e con il collo ampio che si può adagiare anche sulle spalle. Lo abbina poi ad un total look della stessa tonalità creando un effetto safari urbano.
Taglio maschile e rigoroso per Boss che allo stesso tempo si rivela femminile e sensuale, soprattutto quando il coat è accostato a pantaloni dal taglio affusolato che esaltano la silhouette. Il tradizionale trench doppiopetto e con mantello che rimanda proprio alle origini militari viene rievocato da JW Anderson. La sua versione è arricchita da una svasatura che lo rende meno mascolino e più vezzoso, quasi a sembrare un abito.
L’imperativo, poi, negli abbinamenti è usare toni en pendant o, se proprio bisogna cambiare, in sfumature sulla stessa scala di colori. Givenchy, ad esempio punta sul total look a quadretti in cui il trench è protagonista come fosse un abito lungo fin sotto le ginocchia, da indossare con pantaloni morbidi con la stessa fantasia.
Ci sono poi declinazioni di questo capo più sensuali e maliziose, come quelle in vinile o trasparenti ed altre addirittura hi-tech che si adattano ai tempi che corrono.
Sabrina Persechino, la designer – architetto famosa per il mix vincente di sartorialità e innovazione, ha ideato, insieme a Giuseppe G. Amaro, massimo esperto in materia di sicurezza in manifestazioni pubbliche e grandi eventi, fondatore della GAe Engineering, HUT, un trench con cappuccio con un sistema di apertura/chiusura, anti contagio perché permette al corpo e al viso di isolarsi. Il cappuccio è dotato di una visiera trasparente, che permette il riconoscimento del viso e la lettura del labiale, e attraverso la quale l’aria permea grazie a due fessure dotate di un filtro. Il capo è strutturato a tre strati: uno esterno di tessuto impermeabile, uno centrale di tessuto filtrante agli agenti virali (meltblown) e una fodera interna.