Il marketing è un grande meccanismo fatto di leve e contro leve dove per fare in modo che tutto funzioni tutto deve restare in costante equilibrio. Ne sanno qualcosa i creativi di Burger King che in questi giorni hanno fatto parlare di sé non tanto per la bontà del mitico Double Whopper quanto per l’invito a chiamare pure il rivale di sempre, Mc Donald’s, per ordinarsi un bel panino a prova di pandemia.
La concorrenza quindi lascia il posto al buonismo? No, è una scelta commerciale e politica ben precisa che arriva nel momento in cui le grandi catene come queste sono messe a dura prova soprattutto sul fronte occupazionale. Il rischio che il sistema già fragile di sé non tenga è cosa nota, già grandi marchi hanno anticipato strategie diverse di vendita che siano molto meno pratiche e al contrario vicine alle istanze del web ventilando maxi licenziamenti da un momento all’altro. La ghigliottina del licenziamento è dunque vicina e la necessità di fare cartello molto più forte dei personalismi da primi della classe che hanno sempre vinto, almeno fino a questo momento. Resta, come giusto che sia, il tema della necessità di dare ai fattorini che arrivano con la pioggia o con il sole, i ryder come piace chiamarli nel 2020, un lavoro che possa davvero definirsi tale, con quelle sicurezze sociali, parliamo semplicemente di malattia, ferie e via dicendo, adeguate ai tempi in cui viviamo. Ma questa è un’altra partita che va ancora giocata. Oggi si entra in campo praticamente per la sopravvivenza.