Accogliente come un abbraccio, caldo, morbido e, con i suoi riflessi cangianti, decisamente glam. Il velluto è il tessuto protagonista di questo inverno e non poteva che imporsi anche per la notte di capodanno che quest’anno si trascorrerà in modo intimo e casalingo, senza però lasciarsi andare alla sciatteria, anche perchè – è bene ricordare – la video chiamata di auguri con amici e parenti di ogni ordine e grado è sempre dietro l’angolo e bisogna essere preparate. Proprio per questa sua versatilità – essere perfetto per l’homewear, gli indumenti da casa, e allo stesso tempo texture preziosa dalle nobili origini – il velluto sarà compagno fedele del nostro san Silvestro in casa, tra il divano e la tavola imbandita, mentre con una mano reggeremo il calice con lo spumante e nell’altra avremo il telecomando con cui faremo zapping per trovare il countdown più figo.
Star e icone fashion come Paris Hilton e Kim Kardashian, quando si sono presentate in pubblico fasciate in tute vellutate, ci stavano già dando evidenti suggerimenti, perché quel che piace è proprio questa sua allure più comfy chic. In realtà non tutti sanno che questa texture rimanda ad epoche e luoghi lontani, salotti borghesi ed abiti regali. Il velluto affonda le proprie radici in Oriente, più precisamente nella zona compresa tra l’Asia centrale, l’Iran e l’Iraq e la sua storia parte nel XIII secolo. Arrivò in Italia con il nome di “sciamiti” solo nel secolo successivo, a Palermo – città legata all’importazione araba – e a Venezia che aveva continui contatti con il Sol Levante, per poi diffondersi ad Amalfi, Lucca, Siena, Genova, Pisa e Firenze, e sviluppare, per ogni luogo differenti peculiarità. Amato dall’arte rinascimentale, tanto da divenire protagonista negli affreschi del Ghirlandaio, nei ritratti raffiguranti dame e cavalieri della Corte sforzesca e nei dipinti al limite della fotografia di artisti del calibro di Antonello da Messina e del Bronzino, è stato da sempre un tessuto simbolo di nobiltà, prezioso, lucente e di grande impatto.
La moda quindi non poteva non amarlo, soprattutto quando ne ha scoperto la trasversalità. Capace di cambiare la propria identità a seconda delle diverse lavorazioni – dal velluto a coste courduroy al dévoré, su cui si ottengono effetti di trasparenza, dall’aspetto sgualcito del froissé a quello damascato del soprarizzo, dal velveton (per i profani, il fustagno) allo jacquard – fornisce la possibilità agli stilisti di usarlo sia per look sportivi che per le mise più raffinate. In inverno, poi, è come un caldo e carezzevole abbraccio, che avvolge la silhouette in modo fluido e la accompagna nei movimenti donando un’aria sinuosa e sensuale.
I modelli apparsi in passerella quest’anno ci vengono in aiuto, anche declinati in versioni low cost, adatti quindi ad un’occasione poco mondana come il party di capodanno in casa. Dai moderni tailleurs-pigiama con i colori sgargianti, morbidi e perfetti per stare in casa, passando per i minidress, dalle forme classiche, a sacco, fino a quelli di ispirazione retrò, con tagli stile impero e maniche a sbuffo. Le più audaci possono indossare anche vestiti lunghi fino alle caviglie, ma a patto che non si indossino i tacchi. Per un total look carezzevole che si rispetti ai piedi ci vogliono le friulane, una specie di slippers rasoterra in morbido velluto, in versione multicolor. Insomma si brinderà avvolte in look caldi e morbidi come gli abbracci che da troppi mesi ormai non possiamo scambiarci, quasi un messaggio in codice e uno sguardo di ottimismo e speranza per il nuovo anno.