Rientro in piena sicurezza a scuola il 14 settembre, mascherine distribuite gratuitamente agli istituti scolastici, orari di ingresso scaglionati e organizzazione del trasporto pubblico. Il Governo Conte presenta il piano per il rientro in classe in una conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Tutti in classe
In Francia, in Germania e negli Stati Uniti già sono state chiuse le prime scuole, pertanto lo scenario non è improbabile che si verifichi anche nel nostro paese. Il rischio zero non esiste, come è stato ripetuto frequentemente nelle ultime settimane.
Tuttavia “l’anno scolastico ricomincerà regolarmente a partire dal 14 settembre – conferma Conte –, anche se alcune Regioni nella loro discrezionalità e autonomia hanno scelto di posticipare questa riapertura”. Lo stato distribuirà 11 milioni di mascherine chirurgiche gratuite al giorno. “Tutti avranno a disposizione una mascherina chirurgica garantita, non vogliamo che ci siano discriminazioni sociali”, aggiunge il Presidente del Consiglio.
“Questa è l’occasione per rinnovare completamente l’arredo degli istituti scolastici che ne hanno fatto richiesta – continua Conte –. In soli due mesi abbiamo già reperito 2 milioni e 400 mila banchi nuovi. In Italia se ne producono soltanto 200 mila all’anno”. Alcuni di questi arredi sono stati già distribuiti, il programma di consegne proseguirà fino alla fine del mese di ottobre.
“Nessuno ha messo in campo lo stesso numero di soluzioni che ha adottato il nostro paese – dichiara il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina –. Siamo gli unici ad aver lavorato molto sul distanziamento, basta ricordare che abbiamo agito sui cantieri. In 2500 istituti scolastici su 8000 sono stati fatti lavori di edilizia leggera grazie ai fondi del Governo, coinvolgendo anche più plessi per ogni scuola. Un istituto su tre ha avuto almeno un intervento”. Un altro elemento di una certa rilevanza riguarda anche l’incremento delle assunzioni predisposto dal Ministero: 70 mila docenti e personale Ata saranno assunti a tempo determinato, nel complesso i docenti che verranno immessi in ruolo saranno 160 mila.
Temperatura, sintomi, screening
Sarà consentito togliere la mascherina al banco, sempre rispettando la distanza minima di un metro. Il dispositivo di protezione sarà obbligatorio nelle operazioni di entrata e di uscita e negli spostamenti all’interno di ogni scuola. Per i bambini al di sotto dei 6 anni non c’è obbligo di mascherina.
La temperatura sarà misurata direttamente dalle famiglie. Non dovrà superare i 37,5 gradi, inoltre i bambini non dovranno manifestare sintomi riconducibili al Covid-19. In caso contrario, lo studente dovrà rimanere a casa a scopo cautelativo e i genitori saranno tenuti a comunicare la situazione al pediatra o al medico di medicina generale e al dirigente scolastico. Se i sintomi si dovessero presentare durante l’orario scolastico, la scuola avvertirà i genitori che, una volta portato a casa il figlio, dovranno avvertire il medico di riferimento, il quale valuterà insieme al dipartimento di prevenzione della Asl se fare o meno il tampone. L’esito positivo del test potrà determinare una eventuale quarantena dei compagni di classe e dei docenti del soggetto risultato contagiato, a stabilirlo sarà sempre il dipartimento di prevenzione. L’attività di controllo e screening avrà dei canali privilegiati per tutti gli studenti con fragilità o che non hanno la possibilità di indossare i dispositivi di protezione individuale.
Uno degli obiettivi, secondo il Ministro della Sanità Roberto Speranza è quello di “ricostruire un rapporto organico” tra scuola e servizio sanitario nazionale, “rimettere insieme questi due mondi essenziali che fanno parte della società e che devono ricominciare assolutamente a lavorare assieme”.
Autobus, capienza all’80%
Due approcci differenti sono stati scelti per quel che riguarda il trasporto scolastico.
Sui mezzi del trasporto pubblico locale, fermo restando l’obbligo di utilizzo delle mascherine chirurgiche, non si potrà riempire una quota superiore all’80% dei posti disponibili.
Il servizio di scuolabus, puntualmente predisposto dagli enti locali, avrà maggiore autonomia nella propria organizzazione: nei suoi viaggi potrà superare la fatidica soglia dell’80% di utilizzo della capienza, esclusivamente se la durata del percorso non superi i 15 minuti (il tempo massimo di permanenza in cui il rischio di contrarre il virus da un soggetto positivo senza il distanziamento è più basso); rimangono, come per il Tpl, l’obbligo di mascherina chirurgica, l’utilizzo di sistemi di sanificazione e igienizzazione da effettuare almeno una volta al giorno e il controllo del distanziamento durante la salita e la discesa dei passeggeri.