Un ristorante letterario a Roma, una sfida e una nuova iniziativa che va a rafforzare le risposte che il mondo dei libri dà alla crisi covid. Protagonista di questa impresa, nel senso proprio di avventura, è la casa editrice edizioni e/o, una realtà editoriale italiana di grande qualità. Proprio loro che raccontano le avventure di Ofelia tra le Arche ma anche la vita delle periferie francesi dagli occhi di un immigrato, hanno creato Gli Esploratori: ristorante, enoteca e libreria a via Trionfale a Roma. In un momento durissimo per le attività commerciali e per le librerie, un segnale davvero in controtendenza di fiducia. Tavoli, 4mila libri con una libraia, enoteca e un percorso enogastronomico che valorizza le storie della cucina italiana. Al plurale, perché sono le storie regionali, i prodotti tipici. I due chef, Umberto Mussato e Francesca De Chirico, sono una coppia sul lavoro e nella vita, e vengono da esperienze importanti in ristoranti di eccellenza come la Wisteria di Venezia, o la Pergola di Roma.
Il format
Gli esploratori è un locale che unisce tradizione e innovazione. Ristorante specializzato in cucina regionale rivisitata, raffinata enoteca con un assortimento di 200 etichette, libreria da 4.000 titoli.
“Ogni due mesi andremo alla scoperta di una nuova macroregione: nuovo menu, nuova selezione di bottiglie abbinate, e una proposta letteraria dedicata. Fino a fine settembre Campania e Basilicata, prossima tappa Puglia e Calabria. Gli ospiti – raccontano – potranno intrattenersi all’ora dell’aperitivo degustando le nostre proposte di calici e stuzzichini, oppure seguirci a tavola alla scoperta delle regioni d’Italia e del mondo, guidati dai nostri chef e dalla nostra libraia per un perfetto connubio fra gusto e cultura”. Ci saranno eventi dedicati con ospiti in base al tema culinario e culturale. Il calendario degli eventi si apre il 30 settembre alle 18.30, con l’autore maremmano Sacha Naspini che presenterà assieme a Claudio Ceciarelli il suo nuovo romanzo, Nives.
Il progetto
Se le metropoli e i grandi centri internazionali sono snodi imprescindibili per lo scambio delle idee e per il consumo gastronomico e culturale, di cui costituiscono spesso anche il motore creativo, la provincia riesce a mantenere la distanza e l’autenticità necessarie a sviluppare quei patrimoni di creatività che ha conservato per secoli. “Se parliamo di provincia ci riferiamo soprattutto alle regioni, ossia a quelle unità territoriali che mantengono caratteri culturali forti e unitari, fisionomie capaci di resistere alle forze omogeneizzanti e spesso distruttive della globalizzazione. Per quarant’anni – raccontano – con le edizioni e/o abbiamo viaggiato nelle culture, abbattendo muri e costruendo ponti, e crediamo che ovunque nel mondo le radici della creazione culturale siano ben evidenti e vive nelle regioni, ossia in quelle entità territoriali che hanno conservato e sviluppato caratteristiche originali nel loro fecondo rapporto tra città e territorio. Ed è proprio da qui che vogliamo partire: con “Gli esploratori” vogliamo andare alla scoperta, regione per regione, dei caratteri specifici che ne definiscono la cultura, valorizzandoli. Per raccontare le similitudini e la personalità delle varie regioni d’Italia, d’Europa e del mondo, ci concentreremo sulla letteratura, sul vino e sul cibo. Sarà un viaggio straordinario”. C’è da crederci.