L’estate scorsa ha raccontato di essere stata investita da un’auto. I primi di gennaio, in pronto soccorso, che era stata picchiata e violentata. Genoveva poi è morta. Dall’ospedale è uscita in bara. Romena, badante, poco più di trent’anni, potrebbe essere la prima vittima di femminicidio del 2021 a Roma. Aveva l’addome spappolato.
Due righe scritte dai medici hanno aperto il caso: uccisa forse per le botte. Ma non di fantomatici stupratori. Genoveva potrebbe aver mentito per coprire il marito violento. A luglio i vicini avevano chiamato la polizia. E lei allora aveva rassicurato tutti. ”Una semplice lite…Giusto uno schiaffo, capita. Questi segni? Sono stata investita”.
Il 4 gennaio, dopo giorni di chissà quali sofferenze, invece, si era fatta ricoverare. ”La sera di San Silvestro due romeni che non conosco mi hanno aggredito per violentarmi”, il suo racconto all’accettazione. Il 14 gennaio è morta. Pare fosse terrorizzata da un ricatto del marito: ”Se parli, ti tolgo nostra figlia. Non te la farò più vedere”. Genoveva allora, per paura, restava muta, al massimo qualche bugia. La figlia ora è orfana di madre e nelle mani del padre.
Ps. La cronaca non ci permette di rivelare altro. Genoveva è morta, il marito è libero. Su di lui, per ora, nessuna misura.