
Mariano Lamberti: “Un nuovo lockdown tragico per il settore spettacolo”
Intervista a Mariano Lamberti, autore televisivo, regista, sceneggiatore, poeta e scrittore. Mariano Lamberti è un regista molto apprezzato e impegnato a 360 gradi nella sua arte, un artista versatile. Tanta tv tra Rai e Mediaset, cinema e naturalmente, tanto teatro.
Come è ripartito il lavoro, ti sei mai fermato durante il lockdown?
Paradossalmente durante il lockdown non mi sono mai fermato: dovevo debuttare in teatro ad aprile 2020 ma dopo la chiusura di tutto, abbiamo deciso di filmare lo spettacolo, un testo teatrale di Roberta Calandra, girato e provato in maniera davvero innovativa, rispettando il distanziamento.
Quali progetti hai attualmente?
Adesso sto scrivendo con il mio autore Riccardo Pechini una stand up comedy per Lorenzo Balducci, Allegro non troppo, che debutterà L’8 dicembre all’ Off Off theater uno dei teatri più resilienti di Roma, una realtà importante e innovativa di Silvano Spada, coadiuvato da un team di efficienti e talentuose uffici stampa e Pr, come Carla Fabi, Roberta Savona e Carmen Pignataro, giusto per fare qualche nome. Inoltre sono impegnato nel promuovere il mio nuovo romanzo La vita nascosta del tempo presente appena uscito, il 22 ottobre sarò all’Industrie Fluviali, ad Ostiense, per presentarlo per la prima volta al pubblico romano.
Com’è cambiata l’idea di fare teatro e cinema d’autore?
Radicalmente, e non dovuto necessariamente a questo lockdown: era da un po’ di tempo che maturava in me l’idea della regia come pura espressione di stati d’animo e di percorsi esistenziali non più semplicemente come lavoro, come lo è stato nel passato di cui non rimpiango assolutamente nulla.
Parliamo di Doriana e della doppia proiezione ad Azzurro Scipioni, Roma.
“Doriana” è stata presentata ufficialmente il 18 settembre scorso alla sala Wegil della Regione Lazio: è stato un momento molto emozionante perché lo presentavamo per la prima volta alla stampa che lo ha accolto con grande favore; la serata è stata presenziata inoltre dalla Consigliera Regionale Michela Di Biase che si è spesa in belle parole sia per l’opera che per noi. La doppia proiezione Azzurro Scipioni è stata fatta per il pubblico che ha risposto in grande numero e ha accolto quest’opera controversa e vitale, in maniera veramente affettuosa e partecipata. È un’opera che sta colpendo molto l’attenzione e la sensibilità degli spettatori perché parla di quel periodo che abbiamo vissuto (il lockdown) ma raccontato in materia poetica, senza parlarne direttamente.
Il monologo teatrale scritto da Roberta Calandra rielaborato in forma social e trasformato in un diario online: qual è la storia di Doriana? Com’è nata la tua idea?
Doriana che parla di una donna che perde il lavoro da super manager e si reclude in casa comunicando solo attraverso i social , è un testo che mi fu proposto per metterlo in scena a teatro nell’aprile 2020 e poi, successo quello che è successo, l’autrice mi chiese di filmarlo : personalmente, non volevo semplicemente fare del teatro filmato ma fare di questo monologo un apologo sull’isolamento e la comunicazione virtuale. Ne è venuta fuori un’opera anfibia, ibrida che riassume bene, a mio parere, lo stato d’animo che abbiamo vissuto e allo stesso tempo formalmente, è un’opera che sconfina in vari campi, teatro, cinema, opera multimediale. Devo dire che la protagonista Caterina Gramaglia con la quale avevo già lavorato nel “Processo a Fellini”, ha scolpito un personaggio potente, da attrice incredibile e talentuosa quale è, degna di un’eroina “fassbidneriana”.
Era un’idea nata già durante la quarantena?
No il testo esisteva già ma è stata mia l’idea di trasporre questo monologo in una lunga e tormentata diretta streaming, dove la protagonista racconta e svela il suo dramma.
Un pensiero sul momento difficilissimo per tutto il settore e il comparto dello spettacolo.
Come tutte le grandi crisi umane, sono anche ricche di opportunità: per quelli che si esprimono attraverso le arti e stanno tentando di farne un lavoro, è arrivato il momento di trarre delle conclusioni e rilanciare. Non è un lavoro come un altro, non ti rende la vita facile, né ti assicura un futuro ma è capace di regalarti emozioni e ricordi incredibili.
Teatri e sale cinematografiche vuote, la cultura in grande sofferenza, lo spettacolo è una delle categorie più colpite. Come ne usciamo? Cosa succederà se dovessimo andare nuovamente in lockdown sotto le festività?
Come ne usciamo non lo so, questo spetterà a medici e politici indicarci la strada migliore, spero sinceramente di non ritornare in un lockdown, sarebbe veramente tragico per il nostro settore e non solo; sicuramente ci saranno nuove misure restrittive che spero, saranno accolte con grande senso di responsabilità e senza lamentele. Il Premier Conte mi sembra una persona attenta e sensibile, un grande politico a mio parere, la funzione che aveva Aldo Moro (mutatis mutandis) di grande mediatore di parti sociali e politiche.

Speaker e conduttrice radiofonica a Radio Roma 104.0 FM. Conduttrice a Radio Città Aperta con Parole e Voci. Scrive per le riviste Sogno e Confidenze, Tuttorock partner TIMGate/TIMMusic e libri musicali su Spettacolo News. Cura una rubrica su Point