Niente pubblico in platea al Teatro Ariston, al massimo saranno presenti dei figuranti ad assistere alla 71^ edizione del Festival di Sanremo in programma dal 2 al 6 marzo nella città dei fiori. Stop anche agli eventi in piazza Colombo. Dopo Fimi, anche Afi chiede che sia stilato al più presto un protocollo per garantire la sicurezza degli addetti ai lavori. Amadeus risponde ai discografici.
“Sanremo non sarà un evento pubblico”
Le attuali restrizioni non consentono deroghe di alcun tipo, il prefetto di Imperia Alberto Intini ha chiarito questo punto nel corso dell’incontro preliminare con la Rai in cui si è iniziato a discutere del piano sicurezza per il Festival.
“Una cosa è certa, scontata per loro e per noi: non sarà un evento pubblico e questo è evidente – ha dichiarato Intini –. L’attuale Dpcm, in vigore fino a 5 marzo, al massimo resterebbe fuori soltanto la serata finale del 6, non consente spettacoli aperti al pubblico nei teatri e nei cinema anche all’aperto. Quindi, non c’è alcuna ipotesi di presenza di pubblico né pagante, né su inviti””.
Resta uno spiraglio per la serata finale.
“È ancora tutto in itinere e prima di compiere valutazioni bisognerà capire l’evolversi della situazione – sottolinea ancora Intini –: l’unica cosa che mi sento di dire è che la norma è chiara e Sanremo non sarà un’eccezione”.
Nessun evento a piazza Colombo
Imposto lo stop anche ai consueti eventi di piazza Colombo, la decisione è arrivata dal Comune di Sanremo e da Rai Pubblicità, al termine di una riunione con il prefetto di Imperia Alberto Intini e il direttore generale della Asl1 imperiese Silvio Falco.
“Nonostante gli encomiabili sforzi organizzativi, il progetto di piazza Colombo avrebbe potuto generare difficoltà gestionali troppo complesse nell’area del centro. Voglio comunque ribadire che Comune e Rai tengono moltissimo al progetto “Tra palco e città” e riteniamo che abbia grande potenziale di crescita in futuro. Quest’anno dobbiamo rinunciarvi per ovvie ragioni di sicurezza ma il prossimo anno tornerà in maniera ancor più importante”, ha dichiarato il sindaco Alberto Biancheri.
Per quel che riguarda la sala stampa, I giornalisti probabilmente non saranno più di 70-80, ospitati al PalaFiori o al Casinò. I fotografi dovrebbero sistemarsi nella galleria del Teatro Ariston. Tutte ipotesi ancora al vaglio.
Le richieste dei discografici
Dopo la richiesta di un protocollo avanzata nei giorni scorsi da Fimi, il presidente dell’ Associazione Fonografici (Afi) Sergio Cerruti, insieme con i produttori musicali indipendenti della Pmi e la stessa Fimi, chiede al ministro della Salute Speranza e al Cts “di intervenire quanto prima per definire le linee guida necessarie a garantire la sicurezza sanitaria del Festival di Sanremo. La scelta di confermare la kermesse per il prossimo mese di marzo, senza un chiaro protocollo, è eticamente sbagliata. Non si può rischiare con la salute delle persone”.
Amadeus: “A marzo o ci vediamo nel 2022”
Il direttore artistico del Festival ha parlato in un’intervista al Corriere della Sera di un Sanremo in piena sicurezza. Ha confermato che si sta lavorando per avere un pubblico composto da figuranti, l’Ariston non sarà vuoto.
“Con le giuste distanze possiamo arrivare a 380 persone in platea – ha dichiarato Amadeus –, mentre la galleria sarà ovviamente chiusa. Dobbiamo offrire al pubblico a casa e agli artisti che sono sul palco la possibilità di avere uno spettacolo vero. Chi dice che il pubblico non serve fa un altro mestiere”.
Il conduttore risponde ai discografici e ribadisce quanto sia importante riempire la sala.
“Il Festival blindato non serve a niente, non è uno spettacolo televisivo, passerebbe alla storia per il Sanremo del Covid, per il Sanremo della desolazione”.
In più lancia un messaggio anche alla Rai e alle istituzioni.
“Chiarisco una cosa: non vorrei che sembrasse che mi sono intestardito a fare Sanremo a tutti i costi. Lo devo volere la Rai, la discografia e la città di Sanremo. Lo dobbiamo volere tutti: o siamo compatti e lavoriamo per farlo al meglio oppure ci rivediamo nel 2022″.