Niente pubblico a Sanremo, pagante o pagato. Parola del ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini. La Rai negli ultimi giorni si era messa alla ricerca di coppie di figuranti per riempire la platea del Teatro Ariston. Le numerose proteste giunte da musicisti, artisti e discografici hanno avuto una risposta più chiara e netta. Nel frattempo Amadeus minaccia l’abbandono.
Proteste e petizioni
Il direttore di coro e musicista Claudio Bellumore lancia il 20 gennaio una petizione su Change.org. La richiesta, rivolta al ministro della Salute Roberto Speranza, è quella di equiparare il Teatro Ariston a tutti gli altri teatri italiani, costretti alla chiusura per via delle restrizioni imposte dal Governo a causa dell’emergenza sanitaria. Ottiene un buon riscontro (al momento le sottoscrizioni sono più di 50 mila).
“Cosa cambia tra i figuranti e il pubblico? Non si tratta sempre di persone sedute in platea che assistono allo spettacolo? Ne differisce solo il nome, un ottimo escamotage legale che offende tutti gli italiani che non possono lavorare nei teatri e quelli che da mesi non possono godere dell’Arte”, recita il testo che accompagna la raccolta firme.
Questa petizione si aggiunge alle proteste dei discografici che avevano chiesto a gran voce un protocollo serio a garanzia di artisti e addetti ai lavori.
Roberto Speranza, quindi, invia una lettera al coordinatore del Cts Agostino Miozzo, non parla espressamente di figuranti ma è piuttosto chiaro.
“Per quanto concerne gli spettacoli che si svolgono in sale teatrali – qual è, per l’appunto, il Festival di Sanremo – restano vigenti le prescrizioni di cui all’articolo 1 comma 10 del decreto del presidente del Consiglio dei ministri 14 gennaio 2021, che consente lo svolgimento degli spettacoli in assenza di pubblico”.
La Rai spera nella possibilità di poter avere in sala quantomeno un pubblico composto da figuranti, ma arriva la doccia fredda. Dario Franceschini questa mattina è più esplicito.
“Il Teatro Ariston di #Sanremo è un teatro come tutti gli altri e quindi, come ha chiarito ieri il ministro @robersperanza, il pubblico, pagante, gratuito o di figuranti, potrà tornare solo quando le norme lo consentiranno per tutti i teatri e cinema. Speriamo il prima possibile”. Questo il tweet del ministro dem che non lascia spazio a interpretazioni.
Festival a rischio
Amadeus, dopo le parole del ministro Franceschini, starebbe valutando il gesto clamoroso: il direttore artistico del Festival di Sanremo potrebbe lasciare. Nella giornata di domani il Cts si riunirà per prendere in esame la richiesta del ministro Speranza che ha chiesto agli esperti indicazioni sul protocollo a tutela di artisti e maestranze. Il Cts potrebbe esprimersi anche sulla presenza del pubblico in sala. Tuttavia l’ad Rai Fabrizio Salini sarebbe orientato sulla linea di Franceschini e Speranza.
Un’altra stoccata la lancia Michele Bordo, componente della Vigilanza Rai. “L’Ariston di Sanremo non gode di trattamenti speciali – dichiara il vicecapogruppo alla Camera Pd –. Se ci saranno nelle prossime settimane le condizioni sanitarie per riaprire i teatri, le nuove regole varranno per tutti. Si metta l’anima in pace Amadeus. Le sue minacce di lasciare la conduzione del festival, se non dovesse essere consentito al pubblico di partecipare, sono davvero fuori luogo. In questi mesi abbiamo visto spettacoli televisivi senza pubblico di grande qualità e interesse, come ad esempio ‘La musica che gira intorno’ di Fiorella Mannoia. Ma potrei citarne tanti altri. Non sarebbe dunque un problema se anche il Festival di Sanremo si svolgesse nel rispetto delle norme di contenimento della pandemia. Sono certo, anzi, che il pubblico da casa apprezzerebbe ancora di più l’evento”.