“È il giorno più bello dopo mesi”. Roberto Speranza è di spalle, per mano i figli, lo scatto è di spalle e nemmeno di ottima qualità, ma va bene, è un effetto più reale del ministro della Sanità che porta a scuola i bambini. Sono 5 milioni e 600mila a tornare in aula dopo sei mesi di stop alla scuola in presenza per il lockdown e la pandemia. Una prova del fuoco per l’Italia, per le Regioni, per i Comuni e certo, per le famiglie. I contagi non solo ci sono ma nel mondo si è toccato il record assoluto ieri di 308mila in 24 ore e l’Oms si aspetta che a ottobre e novembre in Europa tornino a salire i morti. Questo per capire il carico di preoccupazione cui oggi suonano le campanelle.
“Ci saranno difficoltà, disagi” ha detto il premier Giuseppe Conte, all’inizio sarà una marcia a ostacoli tra abitudini da prendere e carenze croniche da contrastare. Sette regioni, tra cui la Sardegna, hanno posticipato l’apertura, ma ci sono casi come quello del Lazio dove slitta a dopo il referendum l’inizio anno per quasi un terzo degli istituti. Le superiori fanno i turni, allenano la didattica a distanza, alle medie e alle elementari questa mattina i bambini sono entrati con le mascherine, che potranno togliere solo al banco. “Anche l’insegnante che vuole muoversi in classe deve tenere la mascherina – ha spiegato il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina a Domenica Live – In aula se c’è il metro di distanza la mascherina può essere tolta ma se qualcuno si sente più sicuro indossandola può tenerla. I bambini possono mangiare in classe o in mensa, le scuole si stanno organizzando. Stiamo lavorando di per garantire la sicurezza in un anno di straordinarietà. In Italia le regole sono state stringenti”.
“Si torna a scuola. Rivolgo un augurio a studenti, insegnanti, personale scolastico. Sarà un momento di intensa emozione. È un’emozione che vivrò anche io da capo di un governo che si è impegnato per il ritorno in sicurezza ma anche da padre”. Le parole del premier Giuseppe Conte in un messaggio su Facebook per l’inizio della scuola. “Ci saranno difficoltà, disagi, soprattutto all’inizio. Voi dovrete fare la vostra parte, dovete impegnarvi a rispettare le regole di cautela che vi consentiranno di tutelare la vostra salute e la salute delle persone che amate e che vi amano. La scuola peraltro sconta carenze strutturali che ci trasciniamo da anni aggravate dall’attuale pandemia. Un saluto agli insegnanti: avete fatto uno sforzo straordinario in questi mesi di lockdown continuando a fare lezione con la didattica a distanza, non era affatto facile eppure avete svolto un grandissimo lavoro e per questo vi siamo grati. Ringrazio anche le famiglie, le mamme, i papà che hanno fatto molti sacrifici. Grazie anche ai dirigenti e tutto il personale della scuola: in questi mesi estivi non vi siete fermati un attimo, avete lavorato tantissimo per essere pronti per la riapertura. Saremo con tutti voi, saremo al vostro fianco e continueremo a esserlo nei prossimi giorni e mesi”.
E i social sono un grande rito collettivo, questa mattina all’alba, foto di cartelle, diari, bambini sorridenti. Il leader di Italia Viva Matteo Renzi scrive: “Fermento in cucina, motorini pronti, luci accese fin dal mattino presto: la scuola finalmente riparte. In bocca al lupo a studenti e professori: che sia un anno carico di entusiasmo”.
A mettere in evidenza le criticità che fino all’ultimo ci sono state nei territori, è Matteo Salvini ai microfoni di Rtl 102.5: “In bocca al lupo alle mamme e ai papà all’ascolto. Saranno mesi complicati, c’è troppa incertezza. Abbiamo fatto una marea di proposte da aprile in poi. Ci sono più di un milione di bimbi senza aula, a Roma e nel Lazio in mille classi mancano i banchi. Senza dimenticare le università: studenti che pagano rette e affitti e la metà delle università italiane, uniche in Europa, non apre per tutto l’anno”.
La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni si fotografa con la figlia, visibilmente commossa: “Buon primo giorno di scuola e di libertà a tutti i bambini e i ragazzi. Buon primo giorno di scuola alle mamme e ai papà. So che i miei occhi lucidi sono anche i vostri. Che sia un anno di rinascita, nonostante tutto”.
Consiglieri regionali, presidenti, è un’ansia da primo giorno come mai l’Italia ha vissuto negli ultimi decenni. Il presidente della regione Piemonte Alberto Cirio ha messo sui social la foto mentre misura la febbre con il termoscanner alla figlia. La sua ordinanza ha fatto scalpore, perché in Piemonte i genitori devono certificare di aver misurato la febbre a scuola, altrimenti deve farlo l’istituto. Una nuova scuola, quella del covid, tra impegni e criticità, ora è da vedere la prova reale.