Non è stata aperta una crisi perché lei ancora non si è dimesso”. Matteo Renzi tuona al Senato contro il premier. Nel suo intervento l’ex segretario dem spiega le motivazioni che hanno portato allo strappo e attacca frontalmente Giuseppe Conte.
Le tre crisi
“Signor presidente, se lei parla di crisi incomprensibile, le spiego le ragioni che hanno portato la nostra esperienza al termine. Non è il governo più bello del mondo: pensiamo ci sia bisogno di un governo più forte, non pensiamo possa bastare la narrazione del ‘gli altri paesi ci copiano’”, afferma il leader di Italia Viva.
Sono tre le criticità secondo Renzi, a cominciare dalla crisi economica. “L’Italia è il paese messo peggio di tutti per caduta del Pil nell’anno 2020: -10%”. Il secondo elemento è costituito dalla crisi sanitaria. “L’Italia è il paese al mondo che ha il peggior rapporto per popolazione e decessi per Covid. Occorre investire più in sanità. Farlo meglio, farlo adesso”. L’ultimo punto negativo sottolineato dal senatore di Firenze riguarda la crisi educativa e scolastica, “l’Italia è il paese che ha mandato i propri ragazzi a scuola meno di tutti gli altri in Europa”.
Attacco a Conte
Nella seconda parte del suo intervento, Matteo Renzi attacca direttamente il premier.
“Ha cambiato la terza maggioranza in tre anni, ha governato con Matteo Salvini – ha detto il senatore di Iv –. Oggi so che è il punto di riferimento del progressismo e ne sono contento, ma ha firmato i decreti Salvini e quota 100. Ora si accinge alla terza maggioranza diversa ma ci risparmi di dire che l’agenda Biden è la sua agenda dopo aver detto che l’agenda di Trump era la sua sua agenda. Se va all’assemblea generale dell’Onu e rivendica il sovranismo, non può dirsi antisovranista, se va alla scuola di Siri e si dice populista, ora non può dirsi antipopulista. Non può cambiare le idee per mantenere la poltrona”.