Aumenta il pressing di Matteo Renzi sul Pd e il Governo Conte. Il leader di Italia Viva contesta i provvedimenti del Dpcm ancor prima della conferenza stampa del premier, poi lo boccia sul Mes. Il tutto nelle stesse ore in cui Carlo Calenda si candida ufficialmente a sindaco di Roma, ipotesi caldeggiata da mesi dagli esponenti romani e regionali di Iv, come la consigliera regionale Marietta Tidei.
Scuola e trasporti
Il Dpcm del governo apre alla Dad seppur limitata alle scuole superiori, indicando la strada della didattica flessibile con le lezioni da remoto integrate con quelle in presenza e con ingressi scaglionati dalle 9.00. Questa impostazione evidentemente non convince il senatore di Firenze che già prima dell’uscita del Dpcm si era espresso negativamente su un provvedimento di questo tipo. La didattica a distanza “per me non ha senso. Sono marito di una professoressa, padre di uno studente universitario e di due liceali: so per esperienza diretta che chiudere oggi le scuole e affidarsi alla didattica a distanza sarebbe una tragedia per chi crede nella sfida educativa. Con la didattica a distanza la scuola è dimezzata” sostiene Renzi, per il quale il vero problema è costituito da trasporti. In questo senso auspica che “si paghino più corse, si coinvolgano i proprietari di autobus privati, si usino Ncc e taxi che soffrono: ma mandiamo i ragazzi a scuola. Faccio una provocazione: anziché pensare di inviare l’esercito a controllare movida e negozi, mandiamo i pullman dell’esercito per accompagnare i ragazzi a scuola”.
Scontro sul Mes
Ma l’attacco più duro arriva questa mattina sul Fondo salva-Stati.
“Prendere il Mes per risolvere una disputa nel dibattito pubblico non ha senso”, ha detto ieri Conte nel corso della conferenza stampa. Nel caso in cui l’Italia dovesse prendere il prestito, il premier si è detto pronto a “intervenire con nuove tasse per tenere il debito sotto controllo”.
Renzi non ci sta e stigmatizza la posizione del Presidente del Consiglio.
“Dicendo No al Mes il Premier Conte fa felici Meloni e Salvini – afferma il leader di Iv – ma delude centinaia di sindaci e larga parte della sua maggioranza. Il tempo dimostrerà come questa decisione sia un grave errore politico e soprattutto un danno per gli italiani”.
L’appoggio a Calenda (?)
Deve ancora raccogliere ufficialmente le prime adesioni, ma non è un mistero che la candidatura di Carlo Calenda a sindaco di Roma sia stata sostenuta anche da Italia Viva. Questa estate si era espresso in questo senso Roberto Giachetti, l’ultimo candidato della coalizione di centrosinistra per il Campidoglio. Qualche giorno fa anche Luciano Nobili, deputato e dirigente romano Iv, ha ribadito il concetto.
“Le prossime elezioni decideranno se Roma sarà definitivamente abbandonata o se invece potrà costruire il grande riscatto della capitale – ha dichiarato Nobili –. Ci sono tante sfide, dall’uso e dalla disponibilità di risorse importanti in Europa con il Recovery Fund al giubileo del 2025. Carlo Calenda rispecchia l’identikit della figura adatta a risollevare questa città dopo cinque anni di governo del M5S e oltre un decennio in cui la città ha perso posizioni in Italia e nel mondo”. Più chiaro di così.
Renzi in pressing su Conte (e sul Pd)
Giornalista, moderatore di siti e pagine social di importanti testate nazionali, tra i fondatori del network Point. Inviato ufficiale al Festival di Sanremo, appassionato di cinema, viaggi, sport e musica
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