Chi la pensa in un modo e chi in un altro, al centro dei veleni della maggioranza in Regione Lazio, almeno apparentemente, la linea da tenere sulle restrizioni covid in ambito di commercio. E in particolare sulla chiusura dei ristoranti la sera. A dare opinioni diverse il vice presidente del Lazio, Daniele Leodori, e l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato che vede lo stop a determinate attività fino a primavera.
Reagisce l’opposizione. Fabrizio Gherma, capogruppo FdI chiede l’intervento di Zingaretti. “L’epidemia non dà tregua, l’economia affonda ma alla Pisana esplode la rivalità trai due e i litiganti per lo scranno della presidenza regionale. Il vice presidente Leodori e l’assessore d’Amato esternano alla stampa visioni opposte in merito alla necessità di prolungare la durata delle misure restrittive per l’attività commerciali. Servirebbe un intervento chiarificatore Zingaretti come spesso accade si defila lasciando senza direttive certe il comparto del commercio che invece andrebbe sostenuto anche moralmente, oltreché con maggiori e veramente puntuali risorse economiche“.
Si fa sentire anche la consigliera regionale della Lega, Laura Cartaginese: “Non credo sia utile a nessuno in questo momento storico fare allarmismo, soprattutto in una situazione delicata come quella che stiamo vivendo. Le dichiarazioni dell’Assessore D’Amato sul prolungamento della chiusura di locali, palestre, commercio ambulante e luoghi di cultura fino alla prossima primavera gettano nello sconforto gran parte del tessuto commerciale di questa regione, che giustamente in queste ore reagisce con forza. Sarebbe opportuno programmare le prossime azioni dati alla mano e aprendo tavoli di concertazione reale con tutte le parti interessate. Certo la smentita del collega di partito e Vice Presidente della Regione Lazio Daniele Leodori una cosa la certifica: l’assenza di coordinamento e di dialogo all’interno del Pd, uno scollamento che è pericoloso soprattutto per i cittadini che hanno bisogno di guide stabili e di indicazioni univoche”.