Se qualcuno pensava che il Covid avesse smorzato gli animi e le velleità della politica di Tivoli si sbagliava e pure di grosso. Sotto la cenere del dibattito politico arde ancora qualche fuoco che i soliti bene informati pensano possa diventare presto un falò. Ad animare i tavoli estivi, tra una fetta di cocomero e un summit nelle terre d’Abruzzo, dove i tiburtini hanno le amate seconde case al mare, una sola domanda: che succederà dopo la fine del secondo mandato Proietti? È evidente che per motivi legali e anagrafici l’ex Direttore Generale del Ministero dei Beni e le Attività culturali, al suo secondo giro di boa come sindaco della città di Tivoli, non possa continuare a svolgere il ruolo di catalizzatore della politica orfana nella maggior parte dei casi dei partiti tradizionali.
E adesso? Sicuramente il più attivo nella ricerca della famosa alternativa è il centrodestra, che da una parte spera che il vento resti sempre a favore dall’altra sa che la politica è ballerina e spesso il consenso tende a spostarsi alla velocità della luce. A immaginare un futuro con tanto di fascia tricolore sono almeno in due da quelle parti: il presidente del consiglio comunale, Emanuele Di Lauro, e l’ex consigliere rimasto comunque attivo in politica, Riccardo Luciani. Tutti e due giovani, con un passato nelle prime linee e una grande ambizione a spingerli oltre le colonne d’Ercole. Il primo sicuramente si sta distinguendo per la gestione inflessibile dell’aula, in alcuni casi anche ben oltre il ruolo istituzionale che meriterebbe un atteggiamento sicuramente meno appariscente, per utilizzare un eufemismo. Avvocato di professione si è sicuramente guadagnato il titolo di consigliere di maggioranza con più carattere in assoluto. Il secondo è sicuramente più moderato, con una grande passione per i beni culturali, la scrittura e i gemellaggi testati ampiamente nella esperienza con l’amministrazione Gallotti dove tutte e due sono stati presenti. Se qualcuno pensa che l’argomento sia prematuro, sbaglia: la classe politica tiburtina ha urgente bisogno di ricambio e pensarci adesso non è un esercizio di stile ma un modo per non sparire dalle schede elettorali.