Valentina Polinori, cantautrice romana presenta il nuovo album “Trasparenti”. Tutto pronto per il live di questa giovane e talentuosa artista già affermata. Il prossimo 10 ottobre – data spostata dal 2 per esigenze tecniche – Valentina si esibirà in una cornice romana splendida quale la Terrazza del Gianicolo per Alcazar Live, presentando ufficialmente per la prima volta dal vivo nella Capitale, sua città natale, il nuovo lavoro, l’album “Trasparenti” e i brani inediti. L’artista aveva dovuto rimandare la festa ufficiale di presentazione del nuovo disco, originariamente in programma lo scorso aprile 2020, a causa dell’emergenza sanitaria e del lockdown. Il concerto di sabato 10 ottobre sarà, dunque, l’occasione per presentare finalmente i brani contenuti nel nuovo album che sta ricevendo grande apprezzamento da parte sia della critica che del pubblico, a conferma del talento ed empatia della giovane cantautrice romana.
Valentina, come hai passato la quarantena? Ad aprile scorso, dovevi presentare il tuo ultimo album “Trasparenti”.
La quarantena è stata per me un periodo particolare, l’ho passata da sola e devo dire che all’inizio è stata complessa, “tosta”, ma ho trovato poi un “mood”, un sistema per tenermi occupata. Lavorando a scuola, ho mantenuto anche l’aspetto “umano”, di questa situazione. Ho scritto molto, in particolare un brano voce e chitarra dal titolo “Il silenzio”, il risultato di quel momento solitario.
Ti sei ispirata anche alle città vuote, a Roma deserta o anche al silenzio interiore?
Era più un silenzio interiore, un silenzio che sentivo e avvertivo nella testa; avevo anche paura di essermi “persa”, di aver perso la parte creativa e invece devo dire che ho scritto e lavorato molto in quel periodo, maturando anche cose nuove. La creatività non è mai andata via, i pensieri non ci lasciano mai soli. Superato il lockdown, abbiamo ripreso e ho fatto qualche apertura al poeta-cantautore Giò Evan e alla cantautrice Erica Mou, per entrambi una bella sorpresa di partecipazione da parte del pubblico, molto attento alle parole, ai testi.
Hai collaborato in passato anche con altri artisti importanti come Lo Stato Sociale, Galeffi e altri, hai un bellissimo bagaglio artistico. Parliamo del live e del nuovo progetto: il concerto del 2 ottobre è stato dunque spostato a sabato 10, occasione questa, finalmente, per presentare il tuo nuovo lavoro. Parliamo di “Trasparenti”.
Brani nuovi, band, bellissima emozione: era tanto che non tornavo in sala con altri musicisti, sono davvero felice di tornare a suonare.
Mi incuriosisce il titolo, dell’album. Come è nata l’idea?
L’idea è venuta a posteriori, i brani sono tutti molto onesti, relativamente a quello che pensavo: mentre nel primo disco c’erano un po’ di filtri, personaggi inventati, c’erano atmosfere meno comprensibili all’ascolto, nel mio secondo disco – invece – sono stata più aperta e disposta anche a farmi leggere dentro e quindi l’idea è stata proprio nel termine, nella parola “Trasparenti”, un concetto che mi interessa molto anche nell’arte: capire quanto si possa essere spontanei, onesti, quando si fa questo lavoro.
Un bel concetto la trasparenza. La possiamo applicare anche alla politica: “essere trasparenti” anche in politica è importante.
E’ vero, in fondo spesso pensiamo sia più consono, più utile essere quello che gli altri vorrebbero; in realtà invece poi tutti abbiamo dei lati meno positivi. C’è anche questa idea che sia un po’ una politica dello “stay positive”, “be positive”: giustissimo ma, nello stesso tempo, nessuno poi parla di quando si sta in difficoltà e forse anche questo va, in qualche modo, affrontato.
L’album è stato anticipato da alcuni brani: il video di “Bosco”, Lo “Spazio” e “Lontani”.
Esatto, sono usciti a distanza di un mese tra loro, il disco è uscito a fine febbraio.
Un tuo pensiero sulla crisi dello spettacolo, della musica e dei concerti live: l’arte e la cultura in sofferenza, la difficoltà per le maestranze lavorative e per gli artisti indipendenti. Come ne usciamo?
L’emergenza si è creata perché c’era un momento di grande difficoltà: arte, cultura e musica, settore sempre un pò trascurato ed è dunque emersa la condizione che tutti gli artisti, in generale, vivono quotidianamente. Ho molti amici musicisti che si sono trovati in grande difficoltà e nello stesso tempo questa condizione c’è sempre stata. Adesso ci siamo solo resi conto che nell’evenienza si possono presentare ancora situazioni così difficili, e d’altra parte è un settore importante che va tutelato. Bisogna ragionare, riflettere tutti che l’arte non è collaterale ma è un bene importante, la cultura dovrebbe essere considerata primaria, a mio avviso.
Come trovi questa umanità, il Covid ci ha trasformato? E cosa ti auguri per la musica?
Diciamo che non dovremmo continuare a pensare “da singoli” ma pensare un po’ di più come “comunità”, anche se è complicato. Preferisco dare una visione positiva al futuro e che sia di buon auspicio; in tal senso la musica e l’arte ci stupiscono sempre. Ho visto con piacere la gente tornare ai concerti, con tutte le norme sanitarie e le difficoltà del momento, con le dovute accortezze; le persone ci sono, arrivano, alla gente manca tanto la musica. La musica è il nostro motore per ripartire!
foto Cristina Coral