È quasi mezzanotte in Italia quando si accendono le notifiche social della White House, il presidente sta per parlare, quale? Viene da chiedersi in questa maratona infinita di pazienza, come invoca lo sfidante democratico Joe Biden ai sostenitori e elettori. Pazienza. Ne serve parecchia, perché in questa folle corsa per la presidenza degli Stati Uniti, tra la pandemia e un clima sociale pesante, diviso, il conteggio delle schede negli Stati chiave appare interminabile. Ci si è messo il voto per corrispondenza, milioni e milioni di americani che, cioè, hanno votato prima per posta.
Biden in questo momento è a 253 grandi elettori, quelli che servono per essere eletto sono 270. Biden sempre più vicino, quindi, con Trump che ha parlato dalla Casa Bianca a giornalisti muti (non si potevano fare domande) denunciando “brogli, frodi e corruzione”. Ma i giornalisti in studio che dalle maggiori tv trasmettevano il discorso in diretta, sono intervenuti anche interrompendo per rettificare le dichiarazioni di Trump. Cose pazzesche con il presidente uscente che minaccia di ricorrere alla Corte Suprema: “Se si contano i voti legali vinco facilmente. Se si contano i voti illegali e quelli in ritardo, ci rubano le elezioni”. I primi ricorsi presentati per fermare il conteggio dei voti in un paio di Stati già sono stati respinti. Ore incredibili.