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Attualità

È morto Stefano D’Orazio, il batterista dei Pooh

Alessandra Paparelli
Last updated: 2020/11/09 at 10:15 AM
By Alessandra Paparelli Published Novembre 7, 2020
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Non avevamo finito di piangere Gigi Proietti che la settimana infausta si chiude con la scomparsa di un altro grande dello spettacolo, questa volta è la musica ad essere colpita. E’ morto poche ore fa, nella tarda serata, il batterista dei Pooh Stefano D’Orazio, aveva 72 anni e si era aggravato a causa delle complicazioni Covid. D’Orazio sarebbe morto per un mix di Coronavirus e patologie pregresse, in una drammatica e inarrestabile accelerazione clinica nel giro di pochi giorni. 

Il primo annuncio ieri sera tardi dato da Bobo Craxi, amico del batterista, autore di molti testi che con un Tweet ha ricordato l’amico appena scomparso, dando il via al tam tam social e mediatico: “”Stefano amico mio. Suona e scrivi anche da lassù. Ciao!” Intervenuto nella notte nel programma radiofonico di Rai Radio 2 I Lunatici, Bobo Craxi ha così ricordato l’amico e anima storica dei Pooh “Ho dato la notizia accidentalmente, ho scritto di getto; Stefano è stato poco bene negli ultimi tre anni e aveva sofferto molto”. “Io lo conoscevo da trent’anni, ma negli ultimi anni ci siamo anche molto frequentati, nel periodo in cui lui ha un po’ abbandonato la carriera artistica “piena”. Non rinnegava affatto di essere uno dei Pooh ma aveva tentato una vita artistica diversa, perché nell’arte è importante essere poliedrici e questo lui lo sapeva bene”

Stefano D’Orazio era malato da tempo ma la sua morte è stata improvvisa: c’era massimo riserbo e discrezione intorno alla sua malattia, sia da parte della famiglia che dagli amici e colleghi in primis. Lo storico batterista dei Pooh era ricoverato da una settimana e le sue condizioni erano ulteriormente peggiorate nelle ultime ore nonostante, come hanno scritto i suoi compagni di band sui social “qualche miglioramento lasciasse sperare per il meglio”. 

“Il Covid ha colpito ancora”, ha annunciato in diretta a Tale e quale show Loretta Goggi, durante il programma di Rai Uno, con un Carlo Conti colpito da Covid e in cura. Un fulmine a ciel sereno e una drammatica notizia improvvisa che colpisce colleghi, amici, fans e tutti quelli che sono cresciuti con i brani dei Pooh. Tanti i messaggi dei fans sulle pagine ufficiali del gruppo e dei singoli. 

Il ricordo a caldo dei colleghi e amici degli amatissimi Pooh, Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian e Riccardo Fogli:

“STEFANO CI HA LASCIATO!
Due ore fa… era ricoverato da una settimana e per rispetto non ne avevamo mai parlato… oggi pomeriggio, dopo giorni di paura, sembrava che la situazione stesse migliorando… poi, stasera, la terribile notizia.
Abbiamo perso un fratello, un compagno di vita, il testimone di tanti momenti importanti, ma soprattutto, tutti noi, abbiamo perso una persona per bene, onesta prima di tutto con se stessa.
Preghiamo per lui.
Ciao Stefano, nostro amico per sempre…
Roby, Red, Dodi, Riccardo”

Ci ha lasciato una delle anime dei Pooh, grande sorriso, batterista storico, autore di tanti testi, musicista, flauto traverso, spesso voce anche lui nel gruppo:

Avevo recentemente intervistato per un altro giornale Roby Facchinetti, voce e anima anche lui dello storico gruppo in una lunga conversazione telefonica, per parlare del suo progetto solista: la carriera con i Pooh era stata lunghissima e gloriosa, 50 anni sotto i riflettori e sui palcoscenici d’Italia perché i Pooh hanno fatto la storia della musica italiana e sono un pezzo di cuore del nostro Paese: più di 80.000 dischi venduti, oltre 3000 concerti liveeseguiti, 400 brani incisi e oltre, 40 album tra vinile e CD. Sono numeri da capogiro. Roby Facchinetti mi aveva parlato del suo primo romanzo “Katy per sempre” e del nuovo triplo album “Inseguendo la mia musica”, che comprende due cd live e uno in studio, contenente 5 inediti, tra cui “Rinascerò, rinascerai” , brano emozionante e intenso scritto proprio con Stefano D’Orazio durante la quarantena; una canzone nata durante i giorni tragici della città di Bergamo di cui tutti i proventi sono stati e sono devoluti all’Ospedale Giovanni XXIII della città. Questo è stato l’ultimo progetto di Stefano D’Orazio in collaborazione con Roby Facchinetti, perché per lui l’arte era poliedricità. 

Sciolti nel 2016, i Pooh non si sarebbero mai più riuniti:

Roby Facchinetti mi aveva precisato al telefono, un mese fa, che non sarebbe mai più stato possibile riunire il gruppo e il suo era infatti, come quello di Stefano D’Orazio, “un nuovo capitolo solista” – mi aveva recentemente detto – che si poggia sulla nostra carriera che supera 50 anni di vita artistica, anniversario che qualche anno fa, con i Pooh, abbiamo festeggiato con una reunion lunga un anno. Siamo stati una famiglia, anzi più di una famiglia: eravamo più sul palco che a casa. I Pooh hanno rappresentato l’avventura più straordinaria della mia vita, sia professionale che umana. Saranno per sempre questo”. 

Il bellissimo e fortunato sodalizio di Stefano D’Orazio con i Pooh inizia nel settembre 1971 e termina il 30 settembre 2009, quando lascia la band dopo un tour di 38 date live conclusosi a Milano, dopo un’ultima canzone inedita “Ancora una notte insieme”, contenuta nella raccolta omonima. Nel febbraio 2010 annuncia l’uscita di Aladin, il grande musical di successo da lui scritto nel quale i suoi tre ex colleghi e amici – Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian – compongono le musiche; dal marzo al maggio dello stesso anno è giudice di gara nella terza edizione del programma Ti lascio una canzone, presentato da Antonella Clerici. Per la sua versatilità, il suo impegno artistico e i suoi 40 anni di carriera, nel 2011 gli viene dedicata una statua al Museo delle cere di Roma. Nel 2015 Stefano rientra nel gruppo in occasione del cinquantennale per il tour che celebra i grandi successi e una carriera meravigliosa, con anche Riccardo Fogli, scrivendo i suoi ultimi tre testi: Tante storie fa, Le cose che vorrei e Ancora una canzone. L’ultima canzone, come detto, è infine Rinascerò Rinascerai, con Roby Facchinetti.

Il ricordo di tanti colleghi artisti del mondo dello spettacolo, le prime reazioni:

All’improvvisa e dolorosa notizia, i social si sono riempiti di messaggi di cordoglio in ricordo dell’amatissimo batterista e musicista dei Pooh. 

Caterina Balivo, conduttrice Rai, su Twitter, scrive: “Senza parole per la perdita di Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh, band che ha segnato la storia della musica italiana. Questo 2020 non finisce più di sconvolgerci. Buon viaggio Stefano. Un abbraccio grande a Tiziana, sua moglie”. 

Molto commosso il saluto di Luca Bizzarri, che affida ai social un aneddoto affettuoso: “Che dispiacere. Addio a Stefano d’Orazio. Che dispiacere. Non dimenticherò mai la tua risata a Camera Café. Mai”. 

Red Ronnie, volto noto della tv e della musica che twitta: “Stefano D’Orazio è volato nell’altra dimensione”

Francesco Renga “Ciao Stefano” con un cuore rosso accanto al nome.

Rita Pavone: “Ogni giorno una sorpresa, una maledetta sorpresa. Ci ha lasciati anche Stefano D’Orazio, l’anima rullante dei Pooh è volata via per sempre. Ennesimo colpo al cuore di un anno funesto che, come i carcerati, ne cancelliamo i giorni sui muri. RIP”

Enrica Bonaccorti: “Ho controllato il web, non riuscivo a crederci ma è vero, questa sera è morto il mio amico Stefano. Non riesco a dire altro ma non pensate a lui solo come batterista dei Pooh. Era un uomo splendido”.

Lorella Cuccarini: “Un dolore immenso. A Dio, Stefano”

Raf si affida a un “Ciao Stefano” e un cuore rosso accanto al nome.

Un anno infausto. Un anno da dimenticare che ci ha portato via nomi illustri e meravigliosi, pezzi di cuore e anima. 

Alessandra Paparelli Novembre 9, 2020 Novembre 7, 2020
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By Alessandra Paparelli
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Speaker e conduttrice radiofonica a Radio Roma 104.0 FM. Conduttrice a Radio Città Aperta con Parole e Voci. Scrive per le riviste Sogno e Confidenze, Tuttorock partner TIMGate/TIMMusic e libri musicali su Spettacolo News. Cura una rubrica su Point

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