Obscurity è il nuovo libro di Gea Petrini, in meno di un mese ha già scalato tutte le classifiche di genere su Amazon. Il primo volume delle Darkness Chronicles, saga ambientata nell’universo di Talamh, è un caso editoriale nelle comunità di lettori di fantasy e horror. L’autrice e direttrice di Point racconta il suo nuovo romanzo e svela i progetti per il prossimo futuro tra podcast, narrativa, blogging e giornalismo.
Da dove nasce il mondo di Talamh, cosa ispira questo nuovo universo? Apparentemente sembra esserci un legame profondo con saghe come Harry Potter e Trono di Spade, ma Liv è decisamente più matura del maghetto di Hogwarts e la magia ha un ruolo più centrale rispetto a quello che possiamo trovare nelle opere di Martin.
Tutto nasce a Mantor, il castello dei Lars circondato da altissime montagne innevate dove Liv torna per rifugiarsi. Una ragazza in fuga ma spaventata anche dalla sua famiglia. Da questa suggestione iniziale è nata la terra dei Lars e poi le cinque casate, Tentor la capitale, il continente di Talamh. Mi sono aiutata con il disegno, mentre creavo il continente davo una forma ai palazzi, alla città. La componente del disegno è diventata un arricchimento del progetto, non solo c’è la mappa curata da me, ma nella versione cartacea sono presenti le illustrazioni dei personaggi realizzate da mio zio, Pietro Petrini, molto suggestive e d’impatto. Le due saghe che citi sono sicuramente tra i riferimenti generali più importanti che ho come lettrice e autrice fantasy. Con Obscurity ho voluto creare un mondo fondato sulla magia, riportando quindi l’uso che se ne fa nel fantasy classico come forza regolatrice. Ho dedicato molto tempo alla costruzione del world building: noi sappiamo che a Talamh esiste la magia delle casate, la magia oscura dei gardon, la magia dorata di Liv. Tre lingue diverse caratterizzano quindi riti e incantesimi che ho ideato attingendo in parte alla letteratura di genere ma in parte in maniera del tutto originale. La lingua oscura e quella della luce sono idiomi infatti che ho inventato con formule ricorrenti, la magia delle casate si ispira invece al latino. Insieme all’elemento magico, rafforzato anche dalla presenza dell’accademia di magia a Tentor come scenario importante degli avvenimenti, ho voluto però inserire anche un altro filone che è quello politico, in questo senso più ispirato al Trono di Spade, ma se ne discosta alla base perché a Talamh non può esserci il gioco del trono, Talamh è una terra che non conosce sovrani, come dice Lacerta Lars.
Nel tuo romanzo c’è una vera e propria costruzione “politica” degli accadimenti che portano alla rottura di un equilibrio. Il riferimento simbolico è a un preciso periodo storico o a fatti più attuali?
L’elemento politico non poteva mancare nella mia saga fantasy perché quando non sono a Talamh mi occupo di politica come giornalista e podcaster. Credo che la dinamica del potere sia sicuramente una leva cruciale dal punto di vista narrativo che si intreccia nei personaggi di Obscurity alle rivalse personali, alle ambizioni. Una caratteristica che ho voluto per il romanzo è stata quella di creare una terra senza sovrani, come invece spesso troviamo nelle ambientazioni dei fantasy classici a sfondo medievale. Le cinque casate governano in un equilibrio perfetto, ma quello che all’apparenza sembra un sistema giusto, senza ombre, in realtà nasconde non solo l’arrivismo di alcuni ma il seme della rivolta di chi si sente schiacciato, i gardon. Forse è un meccanismo che possiamo trovare in alcuni periodi storici, o semplicemente nella voglia di autodeterminarsi.
Il capo dei gardon, Brenda, è forse il personaggio più riuscito di questo primo capitolo. Oltre a lei e alla protagonista Liv, le figure femminili forti e di spicco sono tantissime, penso anche a Lacerta, a Freya e a Carena. Volevi dare proprio questa impronta o semplicemente è stato un caso dettato dalle necessità della storia? Tra queste donne qual è la tua preferita?
Sono contenta che tu abbia colto il filo che unisce le figure femminili di Obscurity, perché è una parte davvero rilevante di questo romanzo. Brenda è un personaggio molto caratterizzato, spietata ma vulnerabile, spinta dalla fede cieca della sua causa. È un personaggio che piace molto anche a me. Liv, Brenda, Freya, Lacerta da punti di vista molto diversi cercano l’autodeterminazione. Carena è un personaggio prezioso che arriva a un certo punto a dirci cosa sia il perdono. Quando ho iniziato a scrivere il libro non esisteva questa impronta così forte sulle donne, non era programmata e focalizzata. Poi scrivendo si sono prese spazio in maniera incredibile. Penso a Freya nata per essere un personaggio secondario, di contorno, invece con i suoi capelli rossi, gli occhi diversi, l’ambizione ha acquistato un ruolo da protagonista. Sono molto legata a questo personaggio, non posso certo dirti quale sia il mio preferito, le amo tutte, ma di Freya subisco il fascino dell’ambiguità e della forza con cui si è imposta pagina dopo pagina.
Obscurity ha un’anima dark, tanto che la sua avanzata nelle classifiche delle categorie Amazon non riguarda solo il Fantasy, ma anche l’Horror. Di fatto si è rivelato un romanzo “crossover”, questo grande successo nei vari generi letterari lo avresti mai immaginato?
Questa è una bella domanda perché pone in premessa una questione che non è del tutto pacifica, quella del romanzo crossover. Diciamo che spesso gli addetti ai lavori in campo editoriale ti sconsigliano un romanzo crossover perché c’è l’idea, sicuramente fondata, che i lettori preferiscano la collocazione chiara in un solo genere. Il fantasy ha diversi, ormai tanti, sottogeneri, pensiamo all’epic, all’urban fantasy, al dark fantasy, al fantasy romance. Ti dico la verità che in fase di scrittura non mi sono posta il problema. Sarebbe stato un condizionamento troppo forte rispetto al processo creativo, così sono andata libera. Quello che è venuto fuori è un fantasy con un uso classico della magia, ma dark in alcune svolte fino ad arrivare all’horror in alcune scene di violenza. Non cambierei niente e sono rimasta davvero colpita dalla risposta dei lettori. Per tutto il mese di giugno Obscurity è stato il dark fantasy più venduto nel Kindle Store, bestseller nelle due categorie che hai citato, fantasy e horror. Esiste anche una componente romance legata all’amore alla quale però non ho dato uno spazio predominante rispetto al resto, è integrata con l’intera costruzione della storia.
J. K. Rowling scrisse il primo libro di Harry Potter in un pub, Stephen King completò le sue prime due opere nella lavanderia di un maxicaravan. Dove hai scritto Obscurity e, più in generale, in quale momento della giornata ti dedichi alla scrittura e cosa ti serve per raggiungere la giusta concentrazione?
Il romanzo l’ho scritto a casa e una parte in Toscana dove mi sono chiusa in isolamento per trovare alcune svolte narrative e di intreccio. Ho bisogno di silenzio per concentrarmi, solitamente scrivo dopo il lavoro, nei fine settimana, a volte la mattina prestissimo. Quando sono in fase di stesura cerco di darmi delle regole, sono della scuola di Margaret Atwood, con la quale ho fatto una indimenticabile masterclass, la scrittura è impegno e sacrificio, l’ispirazione conta ma senza metodo non vai da nessuna parte.
Il finale di Obscurity lascia con il fiato sospeso il lettore. Quanti volumi avrà la saga Darkness Chronicles e quando uscirà il secondo capitolo?
Quando è uscito Obscurity ero già al lavoro sul secondo volume. Adesso mi sono fermata per rivedere la scaletta con più lucidità. Spero di riuscire a farlo uscire tra dicembre e gennaio, rispetto al numero di volumi non mi pronuncio perché sto decidendo proprio in questi giorni alcuni aspetti importanti, comunque non più di tre libri.
Oltre al tuo impegno alla direzione del network giornalistico Point, hai altri progetti in vista per il prossimo futuro?
A settembre riprenderà una nuova stagione di Politica Popcorn e una di Streghe, sono i miei podcast, e finalmente massimo a ottobre arriverà il momento di condividere le mie competenze in campo social, nella scrittura creativa e online, nel giornalismo digitale in una academy. Intanto sto scrivendo anche un mystery ambientato in Italia, ma Talamh ha la priorità, tra incantesimi e nuove avventure.