Notte al cardiopalma e senza un Presidente degli Stati Uniti. Il conteggio dei voti è ancora in corso negli Stati chiave che risulteranno decisivi per la vittoria di uno dei due competitor, il presidente uscente Donald Trump o il democratico Joe Biden. Un’attesa sempre più forte, ora dopo ora, e come si era previsto, che durerà a lungo: una notte delle elezioni che diventa tre giorni (forse) di stillicidio, scheda dopo scheda. A rallentare, infatti, il verdetto, il voto anticipato, in gran parte postale che quest’anno, a causa del covid, è stato imponente, milioni e milioni di schede che saranno però aperte dopo rallentando il conteggio.
Tutti gli occhi puntati sul Midwest: le elezioni quindi sono tutt’altro che finite con milioni di voti in sospeso in stati chiave come Pennsylvania, Wisconsin e Michigan. La Pennsylvania, in particolare, ha contato solo il 39% delle schede che ha ricevuto per posta. Perché sono così importanti questi Stati? Perché il vantaggio di Trump qui potrebbe essere sovvertito proprio dal voto per posta, che – in base alle previsioni, dovrebbe essere in gran parte democratico.
Conteggio in corso anche in Arizona e Georgia: Joe Biden sembra aver realizzato un vantaggio significativo in Arizona, ed è un risultato che conta molto. Uno Stato storicamente conservatore (a parte la vittoria di Bill Clinton), uno Stato che aveva scelto Trump nel 2016. Si tratta quindi per ora dell’unico ribaltamento.
Intanto il presidente Trump ha tentato di rivendicare la vittoria: Twitter gli ha censurato un tweet in cui denunciava, ci stanno rubando le elezioni, e ha chiesto l’interruzione del conteggio, puntando il dito contro le schede postali. Biden ora è in testa nel collegio elettorale in questa fase: 220 a 213. Servono 270 voti elettorali per diventare presidente. Biden ha chiesto agli elettori di essere pazienti, “vinceremo”.