Gigi Proietti ci ha regalato grandi momenti, ha saputo cavalcare questi nostri anni con un grande rispetto del pubblico, con il sorriso e con la grande ironia che lo ha contraddistinto sempre. E’ entrato nel cuore di tutti noi, di moltissimi italiani che lo piangono sinceramente, come un parente perduto.
Il grande Gigi Proietti ci ha lasciato ormai da due giorni e continuano le testimonianze di tanti romani che arrivano davanti alla clinica Villa Margherita dove l’attore è deceduto, lasciando fiori, piante, biglietti affettuosi e – lo abbiamo visto con i nostri occhi – perfino una bottiglia con la scritta “80”, gli anni che proprio ieri avrebbe compiuto. La Capitale si prepara a omaggiarlo, nonostante le normative anti-Covid, organizzando le esequie. Se l’ottavo Re di Roma era stato Alberto Sordi, possiamo dire che Proietti è senz’altro il nono, l’ultimo dei grandi mattatori e dei mostri sacri.
La morte del grande attore romano è arrivata in una Roma alle prese con il contenimento Covid, come del resto, tutta Italia ma la Città Eterna che l’attore amava profondamente lo celebrerà nel doveroso modo. Da lunedì sera, intanto, una sua gigantografia (oggetto anche di polemiche perché ritenuta troppo “striminzita”) è stata proiettata sia sul Colosseo sia sulla facciata del Campidoglio: il volto sorridente di Proietti e una frase semplicissima “Ci mancherai”. Un primo omaggio deciso dal Comune di Roma, dalla Sindaca Raggi, in attesa della camera ardente e dei funerali, rispettivamente mercoledì 4 e giovedì 5 novembre.
Tante le iniziative per ricordarlo e omaggiarlo
Giovedì 4 novembre verranno celebrati i funerali del grande attore romano all’interno della Chiesa Santa Maria in Montesanto, nota come chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo. Un punto storico della Capitale, tra Via del Babbuino e Via del Corso; dal 1954 è diventata sede della Messa per gli Artisti, vengono lì celebrate storicamente le esequie di personaggi prestigiosi della cultura e dello spettacolo. La famiglia – a meno di decisioni diverse dell’ultima ora – aveva espresso il desiderio di funerali in forma privata, per evitare assembramenti inevitabili in un momento difficilissimo per la convivenza con il virus. Ovviamente sarà dato modo, vedremo “come” nelle prossime ore, di salutare l’attore sia fuori della chiesta con un contingentamento del pubblico, sia tramite la diretta televisiva Rai, in modo che tutti gli italiani e chi lo amava potranno assistere alle esequie. Al momento non è ancora stato stabilito – dunque – come il pubblico potrà assistere alla cerimonia alla luce delle limitazioni attuali che potrebbero essere accentuate ulteriormente nelle prossime ore dal nuovo DPCM.
In queste ore sono allo studio una serie ulteriori di cerimonie commemorative: un corteo funebre che tocchi i punti salienti e importanti della Capitale, luoghi cari a Proietti, fermandosi davanti al Globe Theatre – di cui era direttore artistico – e inoltre una proposta avanzata da Carlo Verdone e Tullio Solenghi, colleghi e affettuosi amici di Gigi Proietti: entrambi hanno proposto al Comune di Roma di poter eventualmente intitolare lo storico Teatro Brancaccio del quale Proietti fu anche direttore artistico. Fa eco a tutto questo la giornalista Barbara Palombelli che tuona letteralmente contro il mondo della cultura, cinema e teatro affermando che il celebre attore “avrebbe dovuto e potuto avere molto, molto di più dal suo stesso mondo”, bollando come “ipocrita” il cordoglio generale.
Continuano gli omaggi di colleghi artisti e un annuncio della Sindaca Raggi
Così la Sindaca Virgina Raggi: “Il Silvano Toti Globe Theatre a Villa Borghese sarà intitolato a Gigi Proietti. Roma vuole omaggiarlo dedicando a lui uno dei luoghi che gli erano più cari e di cui per anni ha gestito la direzione artistica mettendo in scena meravigliosi capolavori”
Uno dei luoghi simbolo della sua vita e della sua lunga carriera porterà il suo nome. Ringrazio la fondazione Silvano Toti. La nostra città vuole ricordarlo per sempre così.
Flavio Insinna, allievo tanti anni fa proprio del laboratorio di Gigi Proietti, ha aperto ieri sera L’Eredità in modo diverso e commosso: “Buonasera, questa è l’anteprima che mai vorresti fare nella vita. È l’anteprima per salutare il maestro Gigi Proietti. Lo dobbiamo salutare secondo me con un applauso infinito, un grazie. Non smetteremo mai di ringraziarlo per tutte le emozioni e le perle che ci ha regalato lungo tutta la sua carriera. Alcuni di noi hanno avuto anche il privilegio e l’onore di essere suoi allievi e, tra le mille cose che ci ha insegnato, ci ha spiegato come andare in scena la sera che non vorresti andare, che vorresti scappare via lontano. E questa è una di quelle sere là. Dopo proveremo piano piano a recuperare un sorriso, un pizzico della leggerezza che ci ha sempre insegnato, per giocare. A dopo, ciao Maestro!
Enrico Montesano; “Te possino Mandrà, ci hai preso tutti in contropiede” Er Pomata-Enrico Montesano saluta così il suo compare Mandrake-Proietti;
Carlo Verdone: “Ci ha lasciato un attore gigantesco, sul palcoscenico tra i migliori se non il migliore. Enorme presenza scenica, maschera da attore dell’antica Roma, tempi recitativi sublimi. Era un volto che rassicurava che l’identità di questa città ancora vive. Discepolo di Ettore Petrolini, forse più volte ha superato il suo maestro. Autorevolezza, cultura, generosità e umiltà. Questo era Gigi Proietti”.
Pippo Baudo: “Raccoglieva tutto il massimo che un artista può avere: cantava, ballava, raccontava bene, sapeva coniugare il classico e il leggero. E anche quando raccontava una barzelletta, ne faceva una commedia». Negli anni l’ho visto recitare malato, con la febbre altissima: la scena lo ingigantiva, lo trasformava. È tipico dei grandi avere momenti di tristezza, di malinconia ma quando si accendono le luci, partono”.
Raffaella Carrà: “Caro Gigi, mentre noi qui piangiamo la tua assenza tu da lassù con la tua ironia ci guardi con tenerezza. Che Dio ti accolga. Un abbraccio a Sagitta Carlotta e Susanna”.