Tutti gli artisti, il pubblico e l’intero staff della 71^ edizione del Festival di Sanremo all’interno di una nave della Costa Crociere, a costituire una bolla. Questa è la ricetta anti Covid per il “Festival della rinascita” sulla quale sta ragionando la Rai. L’indiscrezione è stata anticipata nel giorno di Natale da Dagospia.
Isolamento in nave, ok da Marano
Ogni decisione verrà presa alla fine del prossimo mese, anche quella di un possibile rinvio della manifestazione rispetto alle date del 2-6 marzo. Tuttavia, l’isolamento in nave sembra essere una delle migliori ipotesi sul tavolo per garantire il rispetto del distanziamento e delle norme per evitare il contagio nel corso della kermesse, a tutela dei cantanti e dei musicisti e di tutti i dipendenti della Rai impegnati nel Festival. Il progetto permetterebbe anche di riempire il Teatro Ariston in piena sicurezza e avrebbe convinto il presidente della concessionaria Rai pubblicità e coordinatore del progetto Festival Antonio Marano, che comunque non potrà seguire fino all’ultimo l’evento dato che a fine anno lascerà la Rai per un ruolo nella fondazione Milano-Cortina.
Il sistema è molto simile a quello usato per concludere la scorsa stagione Nba negli Stati Uniti: all’interno della nave Smeralda di Costa Crociere, ancorata alla fonda nel porto di Sanremo, verrebbero ospitati fino al 2 marzo pubblico e artisti in una “bolla” di protezione. Dalla prima serata gli ospiti della nave verrebbero trasportati sulla terraferma con un tender e poi accompagnati all’Ariston con dei pulmini.
Confermati PalaFiori e il red carpet da piazza Colombo
Per lo staff tecnico, i discografici, le sale stampa, il presidio delle radio e i programmi del daytime in collegamento da Sanremo è confermata come base il PalaFiori. Nelle intenzioni dell’organizzazione c’è anche quella di riproporre l’evento Tra il Palco e la Città con i concerti in piazza Colombo e il Red Carpet fino all’Ariston.
I nodi da sciogliere sono ancora molti, ma per l’azienda Rai il Festival di Sanremo rappresenta un asset irrinunciabile. Basti pensare che dall’edizione dello scorso anno a fronte di un investimento di 17 milioni di euro sono stati incassati ben 37 milioni. Senza contare l’indotto del Festival che potrebbe rappresentare un’ottima occasione per risollevare la Città dei Fiori dopo questi mesi di restrizioni.