Un triste, tristissimo risveglio per l’Italia: all’età di 80 anni, che avrebbe compiuto proprio oggi 2 novembre, ci lascia Gigi Proietti, dopo qualche settimana di difficoltà cardiache, che si sono aggravate proprio negli ultimi giorni e ore. Il grande mattatore era ricoverato da quindici giorni. Da marzo scorso ad oggi, il celebre attore era rimasto prudentemente in casa, per protezione, a causa dei problemi cardiaci vista soprattutto l’emergenza sanitaria.
Simbolo del teatro italiano, grande e ultimo mattatore, simbolo della Capitale e della romanità, amato in tutta Italia, è morto questa mattina – con la famiglia accanto a lui fino all’ultimo – nella clinica romana Villa Margherita, zona Nomentana, intorno alle 5.30; le sue condizioni erano molto gravi.
Stamattina ci siamo svegliati addolorati, con la lucida consapevolezza di aver perduto un pezzo di cuore, di Storia, di umanità, di arte, in un momento durissimo e complesso per la cultura e le arti in generale. Un’epoca Covid, che ha stravolto le nostre vite e le nostre abitudini: perdere il Maestro Proietti è una “mazzata” che ci coglie impreparati. Il sipario era già chiuso, oggi sembra che il palcoscenico sprofondi sotto ai nostri piedi.
“Er Cavaliere Bianco e Er Cavaliere Nero” ci ha lasciati, fatichiamo a crederlo.
Il comunicato della famiglia, all’alba
“Nelle prime ore del mattino è venuto a mancare all’affetto della sua famiglia Gigi Proietti. Nelle prossime ore daremo comunicazione delle esequie”, questo il comunicato della moglie Sagitta e delle figlie Susanna e Carlotta. Quest’ultima, attrice anche lei versatile e talentuosa, l’abbiamo avuta ospite un anno fa circa, nella trasmissione radiofonica Breakfast in Italia. Ci uniamo dunque, con entrambe le redazioni, al cordoglio per la scomparsa del grandissimo attore.
Da Trilussa, passando per Petrolini fino al Globe: ha fatto di Roma il suo palcoscenico
Tra teatro, il suo grande amore, cinema, televisione e doppiaggio, la sua è stata una lunghissima carriera artistica: più di 50 anni sotto i riflettori, una carriera pregiata, importante, vissuta sui palcoscenici più importanti d’Italia.
Molto amato dal pubblico: lo dimostra in queste ore l’affetto della gente che già da questa mattina alle 5.00 ha riempito i social con messaggi di cordoglio e affetto pubblicati su Istagram e Facebook.
La commozione sui social di amici, personaggi famosi e politici
Numerosi i tweet e post di colleghi, personaggi famosi, amici e politici che avevano augurato una pronta guarigione e un buon compleanno all’attore ma che ora ne piangono la scomparsa improvvisa. Tanti gli omaggi, tra lacrime sincere e ricordi:
Auditorium Parco della Musica, Roma: “Abbiamo perso il conto di quante volte ci ha fatto ridere, di quante volte la sua voce ha riempito le nostre sale e i nostri spazi. Oggi diciamo addio a un grande attore, un Maestro, un artista totale ma soprattutto un pezzo di Roma. Ciao Gigi”;
Roma Cinema Fest: “Mattatore istrionico e cantore della romanità di cui rappresenta sfaccettature e memoria. È stato nostro ospite innumerevoli volte e protagonista di un esilarante Incontro Ravvicinato nel 2017. Grazie per tutte le risate, ci mancherai Gigi”
Alessandro Gassmann: “Ciao Maestro e Amico, RIP”;
Cesare Cremonini: “Ciao grande Gigi Proietti, ogni donna e uomo dello spettacolo ti deve molto. Oltre il teatro, il tuo regno. Faro per i tantissimi giovani che ti amavano. Alzarsi in piedi e applaudire forte”;
Loretta Goggi, che con lui ha diviso palcoscenico e televisione: “Dal pestifero Titti all’indomabile Gatto Silvestro, grazie per il generoso talento di cui ci hai inondato. Se, come hai detto una volta, io sono uno Stradivari, tu sei Paganini stesso. Ciao Gigi, grazie!”.
Rita Pavone: “Non poteva esserci risveglio peggiore. Oggi, nel giorno stesso del tuo 80mo compleanno, ci ha lasciato per sempre Gigi Proietti. Ho amato tantissimo il talento e anche l’umanità di questo uomo con cui ho avuto la grande gioia di lavorare, addio Gigi, ci mancherai tantissimo”; Pupo: “Che risveglio amaro, il caro Gigi Proietti ci ha lasciato, sono vicino al dolore di tutta la sua famiglia e a quello del suo storico manager e mio amico comune”;
Virginia Raffaele: “Il mio primo amore, il più grande di tutti, la Storia”;
Giordano Petri, attore, nipote del grande regista Elio Petri: “Zio Elio lo scelse per interpretare Paco l’argentino nel film La proprietà non è più un furto di Elio Petri 1973. Il bellissimo monologo del ladro, pura lezione di recitazione. RIP in pace, Maestro, non riesco a crederci ancora”;
Tiromancino con Federico Zampaglione: Da ragazzino mio padre mi portava a vederti a teatro, poi ti ho conosciuto meglio e bene e ho capito che non eri solo un genio ma anche una persona di valore immenso. Vola in cielo, Maestro, e grazie per la meraviglia che ci hai lasciato nel tuo passaggio terreno;
Enrico Ruggeri: Se ne va un gigante del palcoscenico ma anche una persona speciale, di una simpatia e umanità che ti travolgevano. Lo incontravi e dopo un attimo ti sembrava di essere in famiglia;
Piero Pelù: Gigi sei stato preciso, come solo un vero fenomeno sa essere. Fai buon viaggio grande maestro di teatro, cinema, musica, vita e risata liberatoria”;
Fabio Fazio: “Senza parole, questa volta l’inchino a Gigi Proietti lo facciamo noi”;
Peppino Di Capri, Trio Melody al Festival di Sanremo nel 1995: “Durante le prove mi faceva lezione di pronuncia, correggendomi tutte le vocali aperte. Dopo quel Sanremo ho continuato a cantare le nostre canzoni da solo ma rifare la sua parte è impossibile: Gigi ha sempre fatto tutto con il cuore e questo ha fatto grande la sua arte. Ciao Gigi!”.
Urbano Barberini, attore, già Assessore alla Cultura del Comune di Tivoli; “Caro Gigi, grazie del tuo immenso talento, del tuo affetto e della tua amicizia. Conoscerti è stato un grande regalo, perderti un grande dolore”;
Paolo Gentiloni, commissario UE :“Gigi Proietti se n’è andato proprio oggi, giorno dei suoi 80 anni. Un maestro per il teatro italiano, un re di Roma. La morte di Gigi Proietti ci addolora profondamente e scuote un intero Paese, già profondamente colpito”
Enrico Mentana: “Un dolore per tutti, un attore amato e versatile, popolare e colto. L’ultimo spettacolo, andarsene proprio nel giorno del suo 80mo compleanno”;
Enrico Vanzina, regista, insieme al fratello Carlo, nel 2002 lo ha diretto in “Febbre da Cavallo la Mandrakata”: “La mandrakata o la vita è una cosa meravigliosa. Non ho parole. Con Gigi se ne va un gigante dello spettacolo italiano. Gli volevo davvero molto bene, era un amico vero. E adesso voglio dire di Gigi una cosa che non gli ho mai detto. Ho lavorato con tantissimi attori e i due più bravi che ho mai incontrato sono stati Gian Maria Volontè e Gigi Proietti. Lui era e resterà uno di famiglia”. L’amicizia di una vita, anche con il loro padre, il grande regista Steno che lo aveva diretto nel film “Febbre da Cavallo”, nel 1976.
Nicola Zingaretti, Presidente Regione Lazio: “Roma e l’Italia piangono Gigi Proietti, un attore straordinario, colto, intelligente, amato da generazioni e generazioni. Non ti dimenticheremo mai Gigi, e sempre grazie per le risate, le emozioni, le riflessioni con cui ci hai accompagnato”;
Dario Franceschini, Ministro per i Beni e le attività Culturali, Turismo: “Con Gigi Proietti scompare un grande protagonista della commedia italiana, un uomo di cinema e di teatro che ha vissuto intensamente la sua arte, apprezzato da milioni di italiani. Un maestro, un artista geniale che ha saputo realizzare i suoi sogni con generosità, facendo vivere realtà come il Globe Theatre a Villa Borghese, il Brancaccio e la sua scuola di recitazione che sono stati una vera e propria fucina di nuovi talenti. La sua risata sonora, il suo sguardo magnetico, la sua voce profonda, la sua genuina romanità ci mancheranno”;
Walt Disney Studios Italia: Oggi diciamo addio a Gigi Proietti, voce indimenticabile del Genio in Aladdin. Il nostro pensiero va a tutti i suoi cari;
Il suo laboratorio teatrale, la sua scuola di recitazione:
Addolorati anche gli allievi illustri oggi attori di successo che si uniscono, sconvolti dall’improvvisa scomparsa del grande attore romano, agli omaggi per la sua morte: “Al mio maestro, grazie dal profondo del cuore” – a caldo l’attore Enrico Brignano che nel 1988 entrò nella scuola di teatro di Gigi Proietti rimanendo per ben dieci anni – “per quello che è stato e ha dato a me e tutti quelli che hanno avuto la fortuna e il privilegio di stare al suo fianco. Per quello che hai insegnato a tutti noi ex allievi. Per la carriera che hai avuto, per il talento che hai dedicato al pubblico. Grazie Gigi…”
L’imitatore e attore Gabriele Cirilli: “Proietti è stato e rimarrà un artista a 360 gradi, mi ha regalato una seconda vita permettendomi di diventare attore. Ciao Gigi!”;
L’attore Giorgio Tirabassi, allievo anche lui di Proietti negli anni ’80: “Sono sconvolto. Ho passato con lui le serate più belle della mia vita. Gli ho voluto tanto bene, non ci vedevamo spesso ma ero legatissimo a lui. Mi ha fatto conoscere il jazz e le emozioni dei teatri stracolmi di gente adorante. Se a vent’anni entravi nella sua compagnia, giocavi in serie A”.
Proietti, conduttore e speaker radiofonico, ospite in radio
Forse molti non sanno o non ricordano che la radio è stato uno dei suoi mezzi di comunicazione, un periodo prezioso. Vogliamo dunque ricordare Gigi Proietti “anche” per la radio – chi vi scrive è una speaker/conduttrice e la radio è il grande amore – che ha vissuto da protagonista ed è stato moltissime volte ospite; la stagione è quella di metà anni ’70 nel notissimo “Gran varietà” di Rai Radio2, programma andato in onda negli anni 1966-1970.
Cinquant’anni, una lunghissima carriera tra teatro, cinema, televisione. Quando era ragazzo i genitori mal sopportavano il suo desiderio di svolgere una carriera artistica, preferendogli una carriera da avvocato. Durante gli anni Gigi Proietti, con la consueta ironia che lo contraddistingueva, ricordava gli anni giovanili con una risata “E meno male che non ho fatto l’avvocato, sarei stato un disastro!”.
Celebre al cinema per Brancaleone alle crociate, regia di Monicelli nel 1970 e per Febbre da Cavallo, diretto da Steno nel 1976. Ancora un remake, Febbre da Cavallo – La Mandrakata, regia dei fratelli Vanzina nel 2002. Indimenticabile protagonista nel film Tosca, diretto da Luigi Magni nel 1973 con il ruolo del pittore Mario Caravadossi e Monica Vitti, Tosca.
E poi tanto teatro, il suo grandissimo amore, il suo colpo di fulmine. Un’infinita carriera teatrale, una vita sul palco, da “A me gli occhi please”, portata in scena per anni, passando per Shakespeare con il Globe Theatre di Roma, dedicato al teatro Shakespeariano che aveva riassunto in uno spettacolo “Cavalli di battaglia” scelto per festeggiare nel 2016 i suoi 50 anni in scena culminati con la direzione artistica dell’elisabettiano teatro in zona Villa Borghese. L’amore per i giovani, la grande passione, l’umanità e la vocazione di maestro si era espressa qualche anno prima anche al Teatro Brancaccio, un altro fulcro della cultura romana, di cui fu direttore artistico dal 1978, insieme a Sandro Merli, dando vita ad una fucina di grandi talenti: Massimo Wertmuller, Flavio Insinna, Chiara Noschese, Giorgio Tirabassi, Enrico Brignano, Massimo Paola Tiziana Cruciani, Rodolfo Laganà, Francesca Reggiani, Gabriele Cirilli e Sveva Altieri. Molti dei quali già citati prima per gli omaggi al celebre attore romano.
I suoi allievi – che da ore piangono la sua scomparsa – diventati nel tempo attori di prim’ordine che, come il grande Maestro, hanno conquistato il cuore del pubblico televisivo come ha fatto proprio il celebre attore: Proietti è stato un volto amatissimo anche della tv, prima come conduttore televisivo nello show del sabato sera “Fantastico 4” del 1983, Rai Uno, poi come protagonista di fiction molto amate e seguite come “Il Maresciallo Rocca”, tra il 1996 e il 2005 per Rai 2 e Rai Uno con uno share di 16 milioni di telespettatori; infine, “L’Avvocato Porta”, una serie per Mediaset tra il 1997 e il 2000 e “Una pallottola nel cuore”, Rai Uno nel 2014 diretto da Luca Manfredi.
Vogliamo chiudere con un ricordo del Maestro, ai funerali di un altro gigante come Alberto Sordi, nel 2003. Tutti abbiamo negli occhi, nelle orecchie e nel ricordo collettivo le parole che pronunciò per omaggiare Sordi, con tutta la Capitale ai suoi piedi. Gigi Proietti preferì trasformare in versi la sua orazione funebre per Alberto Sordi e gli dedicò un sonetto. A Roma il sonetto è un simbolo, almeno lo era nella Roma di un tempo, un modo di comunicare, di annunciare nascite e morti, prese in giro e riappacificazioni. Vogliamo ricordare Proietti con il sonetto che pronunciò per Sordi, davanti a tutta Italia : ”Io so’ sicuro che nun sei arivato ancora da San Pietro in ginocchione. A mezza strada te sarai fermato. A guarda’ sta fiumana de persone, Te renni conto si c’hai combinato? Questo e’ amore, sincero; e’ commozione; e rimprovero perche’ te ne sei annato, Rispetto vero: tutto pe’ Albertone. Starai dicenno: ‘ma che state a fa’? Ve vedo tutti tristi, ner dolore…E c’hai raggione! Tutta la Citta’ sbrilluccica de lacrime e ricordi. E tu nun sei sortanto un granne attore… Tu sei tanto de piu’: sei Alberto Sordi”.
Ora, chi lo pronuncerà per te?