Quello che abbiamo visto è stato davvero un Sanremo unico nel suo genere. L’assenza del pubblico, i protocolli e le restrizioni anti Covid hanno condizionato pesantemente l’organizzazione dell’evento. Gli autori, i conduttori e gli artisti hanno dovuto trovare un nuovo registro e un nuovo modo per stare sul palco dell’Ariston. Il successo di Zitti e buoni dei Maneskin ha riportato il rock sul gradino più alto del podio 28 anni dopo la vittoria di Enrico Ruggeri con Mistero.
Per i vertici Rai e la direzione artistica la sfida era duplice: cercare di avvicinarsi alla qualità e agli ascolti della passata edizione e allo stesso tempo provare a offrire uno spettacolo compatibile con la realtà e con il contesto che stiamo vivendo. Non era semplice. Amadeus e Fiorello nel complesso ci sono riusciti, in particolar modo nella serata del giovedì, dopo un inizio difficile. E questo a prescindere dallo share, che è sceso ma si è confermato comunque in linea con i numeri degli ultimi anni.
Dopodiché c’è un altro aspetto, che riguarda l’interesse per il Festival del pubblico più giovane. Nelle conferenze stampa della mattina è stato sottolineato più volte dalla Rai come questo sia stato un Festival molto seguito sui social e sulle piattaforme, soprattutto nella fascia d’età 15-24. I dati parlano di un +120% nelle interazioni social rispetto allo scorso anno e 30 milioni di interazioni su RaiPlay, la piattaforma diretta da Elena Capparelli. Si tratta di un segnale sicuramente positivo e il merito è principalmente di Amadeus che ha selezionato i cantanti nel modo giusto, provando a fare un ulteriore passo avanti in questo senso, anche rispetto alla trionfale edizione del 2020.
I pezzi di Sanremo hanno avuto un grande riscontro anche su Spotify: nella top 10 Italia sono 9 le canzoni che abbiamo ascoltato in questi giorni sul palco dell’Ariston.
L’auspicio a questo punto è quello di non disperdere il lavoro fatto dalla direzione artistica in questi due anni di Festival. Amadeus nella conferenza del sabato aveva escluso un “Ama ter”, invocato scherzosamente da Fiorello nei giorni che avevano preceduto la kermesse. Tuttavia, ieri mattina in sala stampa l’ad Rai Fabrizio Salini ha chiesto ad Amadeus e Fiorello un ripensamento rispetto alla decisione presa. “Sono stati due anni straordinari e tutto parte sempre dall’idea, se c’è l’idea si procede. Ne parliamo, vediamo se c’è l’idea…”, ha aperto il direttore artistico. Il “triplete”, come lo ha ribattezzato Salini, sarebbe l’epilogo più giusto per Ama e Ciuri che meriterebbero di ricevere dalla platea dell’Ariston l’applauso che quest’anno gli è stato negato.
Amadeus ripensaci: e torna per il Sanremo Ter
Giornalista, moderatore di siti e pagine social di importanti testate nazionali, tra i fondatori del network Point. Inviato ufficiale al Festival di Sanremo, appassionato di cinema, viaggi, sport e musica
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