In guerra e in amore ogni arma è lecita. E se la guerra per la Shondaland production era sbaragliare la concorrenza, ebbene gentili lettori, ci è riuscita totalizzando ben oltre ottantadue milioni di telespettatori in soli 28 giorni. Nonostante la serie scimmiotti lo stile georgiano, infarcendolo di licenze del mal costume contemporaneo, la madrina del medical drama che ha ammorbato il mondo con le sue 17 stagioni è salita di nuovo sul podio, con la garanzia che ci seccherà oltremodo con la stagione dei balli e dei matrimoni di tutta la famiglia Bridgerton.
Cara Rhymes, per quello avevano già inventato il boss delle cerimonie, ma se da brava mammina vuoi “vedere sistemati” tutti i tuoi figlioli, allora è giusto che ti adoperi seriamente in tal senso. E visto che so da fonti certe che il set della seconda stagione è in preparazione, te lo dico subito: taglia quel basettone ad Antonhy, a meno che tu non voglia abbinargli anche dei jeans a zampa.

L’influencer inside che è in Shonda ha determinato anche le vendite de “Il duca e io”, romanzo da cui è stata tratta la serie e che è andato letteralmente a ruba, facendo scattare una caccia ai libri di Julia Quinn e un rincaro dei prezzi che ha permesso ai privati di fare la cresta, vendendo delle copie online a prezzi assurdi, tipo settecento euro. Con grande disappunto di Julia Quinn in persona, e non solo, anche Harry Potter e Hogwarts sono profondamente indignati!
E’ ufficiale, con questi numeri, possiamo chiamarlo definitivamente FENOMENO BRIDGERTON!
A questo punto, la domanda sorge spontanea: perché queste cifre da capogiro? Cos’è che piace esattamente? A parte le doti per niente nascoste di Simon Hastings – l’iconico bruno che ha fatto impazzire il mondo col suo gelato al cucchiaio e i déjeuner sur l’herbe – e i privè di Antonhy e Benedict, intendo. Forse è il femminismo di Eloise Bridgerton? O il ridicolo giallo degli abiti di Penelope? O il grugnito barra sorriso di Daphne? Saranno state le parrucche della Regina, l’ingenuità di Colin, e il meno uno in materia sessuale di lady Violet Bridgerton a far alzare l’audience, sicuramente!

Gentili lettori, voi non mi conoscete ma io di certo conosco voi, e i vostri gusti e pensieri a luci rosse su Simon Arthur Henry Fitzranulph Basset, conte di Clyvedon, il vostro amato e svestito Duca. Siete dei comuni mortali, ci vuole ben poco per catturare la vostra attenzione, e se la serie The Bridgerton è la più vista nella storia di Netflix allora il motivo non può che essere uno, non mi fate ripetere quale. Solo poche anime più elevate hanno apprezzato anche la scelta dei costumi, le maestose location, il soundtrack pop rivisitato in chiave classica, l’accento sull’emancipazione femminile e sull’uguaglianza razziale, la misteriosa voce fuori campo di una ante litteram Gossip Girl, tale Lady Whistledown.

Tuttavia, bisogna dare merito alla Shondaland – che nome egocentrico, a proposito – per la crescita esponenziale delle vendite dei primi tre libri della serie – gli altri sono in ripubblicazione, nei prossimi mesi infatti usciranno i restanti cinque – e per aver rivalutato un genere letterario che era caduto nel dimenticatoio. Gli Harmony hanno fatto furore negli anni ottanta e nei primi anni novanta, relegando il romanzo rosa ad appannaggio delle disperate housewives che, tra un manicaretto e una seconda passata di smalto, si concedevano – e chi vuol intendere intenda – ora a un duca ora ad un selvaggio omone tenero e tatuato.
Oggi Mondadori ha dato una nuova veste alla serie di Julia Quinn: copertine in puro stile georgiano e l’iconico fregio degli Oscar Bestsellers. Che sia l’inizio di una nuova epoca per la letteratura romantica? Potete starne certi, il romanticismo audace e gli scandali non passano mai di moda.
Vostra, Lady Marian
Marianna De Pilla