Totale incertezza di prospettive per il Pd. Le dimissioni di Nicola Zingaretti da una parte e l’ufficializzazione di Giuseppe Conte alla guida dei 5S hanno portato a numeri da far impallidire gli amici del Nazareno. Infatti, secondo il sondaggio settimanale dell’istituto Swg per il TgLa7, i cinque stelle sono tornati al secondo posto (al primo c’è sempre la Lega) superando anche Fratelli d’Italia. Mentre il Partito democratico è sceso di quasi due punti, diventando quarto partito dopo Fratelli d’Italia. Nicola Zingaretti è irremovibile sulle sue dimissioni e sarà l’assemblea dei democrat convocato epr sabato e domenica a sancire il percorso.
Gli scenari possibili sono due. L’elezione di un segretario, ma chi? Mentre continua il pressing su Zingaretti, i nomi che circolano sono di due donne Roberta Pinotti e Anna Finocchiaro, e poi Piero Fassino e soprattutto Enrico Letta, sui cui la maggioranza dem sia e alcuni pezzi di minoranza vedrebbe il salvatore o meglio il traghettatore, un ritorno alla vocazione del Pd.
Tant’è che c’è una seconda opzione che l’assemblea convochi il congresso che dovrebbe svolgersi online facendo votare i democratici, una strada che piace agli zingarettiani. Della serie l’unico modo per far tornare Nicola al suo posto rafforzandolo rispetto ai nemici interni è la legittimazione del voto. Una possibilità però che sembra molto complessa anche sotto il profilo tecnico.
L’opzione Letta sembra quella più forte, nelle primissime ore, aveva risposto con un no grazie, visti i suoi impegni a Parigi da studioso. Il pressing su Letta però ha aperto un varco, tanto che l’ex premier avrebbe mostrato delle aperture ma a determinate condizioni: la prima, non essere un traghettatore ma andare avanti fino alla fine del mandato, e poi certo l’unità.