In Norvegia influencer e celebrità non potranno più usare filtri e app per il ritocco del corpo e del viso senza che sia esplicitamente segnalato: un provvedimento passato in parlamento il 2 giugno che ora seguirà il suo iter ma che mette un argine alla diffusione di un’idea sbagliata di se stessi. Un’idea secondo la quale i modelli di riferimento di giovani e meno giovani sono artefatti visi lisci, incarnati fiabeschi, occhi luminosi senza che ci sia un brufolo, una mezza ruga di espressione, un grammo di cellulite. È la nostra epoca, quella dei social media che amplificano e rendono comunitaria qualsiasi esperienza.
Una vita social resa possibile dalla tecnologia che ha semplificato in maniera incredibile anche la possibilità di intervenire sul nostro corpo, su quello schermo, e renderci chi non siamo. Un pericolo gigantesco che le stesse influencer hanno denunciato, si pensi all’italiana Clio Make Up o alla stessa Giulia De Lellis che non si fa problemi a farsi vedere nelle storie con l’acne, della serie naturale è bello anche se vi insegniamo a migliorarvi con i cosmetici. Ma il tocco di una app che ridisegna la vostra età, il viso, i lineamenti, l’identità in fin dei conti è un’altra storia.
La Norvegia adesso interviene con l’appoggio e il sostegno delle stesse influencer norvegesi. Come ha affermato il ministero norvegese: “Si spera che la misura dia un contributo utile e significativo per arginare l’impatto negativo che tale pubblicità ha in particolare sui bambini e sui giovani”. L’uso dei filtri alimenta uno standard irreale, in Norvegia la chiamano “kroppspress”, cioè la “pressione riguardo al corpo”. La legge entrerà in vigore dall’estate 2022 e inizialmente riguarderà solo i post con contenuti pubblicitari. Se non si metterà il bollino? Multe salate.