Abbiamo incontrato per Point il grande Roby Facchinetti, voce e anima dei Pooh, una grandissima e lunga carriera con gli “Amici per sempre”, 50 anni sotto i riflettori e in tutti i palchi d’Italia e non. Roby ha parlato del grande vuoto lasciato dall’improvvisa scomparsa del collega e amico Stefano D’Orazio, batterista storico e anima “manager” dell’amatissima band, autore con il quale aveva continuato recentemente a collaborare per il suo progetto artistico. L’ultimo brano scritto da Stefano D’Orazio con Roby Facchinetti si chiama “Invisibili” ed è dedicato alle persone anziane. L’ultimo, successivo a Rinascerò Rinascerai, i cui fondi sono tutti devoluti all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo. Roby ci ha parlato del dolore per la sua morte ma anche del testamento prezioso che lascia con l’opera “Parsifal”, inoltre il suo libro Katy per sempre e il progetto musicale.
E’ stata l’occasione per parlare anche del movimento “bauli in piazza”, a sostegno dei lavoratori dello spettacolo. C’era anche il cantautore bergamasco anima dei Pooh insieme al sindaco di Bergamo Giorgio Gori, qualche sera fa per l’inaugurazione dell’albero dei bauli. Un albero di Natale del tutto particolare, perché composto da bauli normalmente utilizzati nel settore dello spettacolo e da luci a led. Una metafora, un gesto importante e di vicinanza alle maestranze dello spettacolo in questo momento difficilissimo per le arti, la musica, la cultura tutta.
Roby, inevitabile iniziare dalla scomparsa di Stefano D’Orazio, il 6 novembre scorso: come hai vissuto questo mese e mezzo? Una morte che vi ha sconvolti e sconvolto tutti noi.
La mancanza di Stefano D’Orazio è grande. Stefano per quello che ha sempre rappresentato e per lo straordinario uomo che era, per il fatto che non ci siamo mai persi anche dopo il 30 novembre 2016 – data in cui i Pooh hanno fatto il loro ultimo concerto – è una perdita enorme. Noi abbiamo realizzato e completato un’opera, Parsifal: si tratta di un’opera di due ore che ho promesso di portare in scena. Gli ho promesso che farò di tutto per portarla il prima possibile su un palcoscenico; questa è la mia missione e mi auguro, compatibilmente con l’emergenza Covid, di poterla realizzare presto.
L’omaggio di Roma Capitale, in Piazza del Campidoglio, è stato un momento toccante, molto commovente, così come il funerale in Piazza del Popolo dove la gente piangeva e cantava le vostre canzoni.
L’omaggio di Roma, la città Eterna, la sua città che lui amava tanto, è stato emozionante. Roma gli ha dedicato un omaggio bellissimo e commovente, il corteo funebre è passato per tutta la città e anche per noi è stato un momento indimenticabile. Sono quelle emozioni che resteranno per sempre dentro di noi.
Le persone che erano in Piazza del Popolo ci hanno restituito amore, ci stanno restituendo tanto affetto ed io oggi sono ancora più consapevole rispetto al passato di quello che abbiamo lasciato, non solo musica, non solo parole ma un grande senso di amicizia, rispetto, sentimenti che noi proviamo e provavamo e lo abbiamo trasmesso al nostro pubblico che ci ricambia ancora oggi.
Parliamo del tuo libro: la promozione ora è difficile anche “Katy per sempre”, come per tutte le promozioni:
La promozione è molto importante e in questo difficile periodo sto facendo anche alcune cose in streaming: io credo molto in questo libro che parla di quanto sia stata importante la musica nella nostra vita e di questa donna straordinaria che ci ha sempre seguiti durante i nostri tour. Ci tengo molto che il messaggio arrivi; Katy è una fan coraggiosa, una donna e un personaggio straordinario che ha attraversato gli anni delle grandi conquiste e dei diritti civili, con le grandi proteste. Lei ha attraversato quegli anni non avendo una vita semplice anzi, con passaggi dolorosi. La nostra musica è stata determinante perché l’ha sempre salvata. Perché la musica lei l’ha davvero vissuta e quando si riesce ad essere un tutt’uno con la musica, accadono dei piccoli miracoli. La musica può essere davvero la migliore “medicina” e leggendo questo libro si acquista la consapevolezza di quanto la musica possa essere potente e fondamentale. Quanto la musica possa salvare la vita, come nel caso di Katy.
Un progetto artistico a 360’ che stai portando avanti dove c’è questo intenso singolo, “Invisibili”, dedicato a un tema sociale molto importante e attuale, gli anziani: i più fragili e a rischio, proprio sotto questo periodo Covid
Mi dedico al progetto musicale e al progetto del libro: disco e libro fanno parte di una progettualità unica, completa a 360 gradi. E’ un tutt’uno, sono entrambi un progetto che mi rappresentano molto. Il disco contiene due ore di live, registrato lo scorso 2019 durante il mio tour “Inseguendo la mia Musica” e poi c’è anche il presente, rappresentato dal brano Rinascerò Rinascerai, Fammi Volare e ora Invisibili, il secondo singolo e l’ultimo testo che Stefano ha scritto; questo testo lo vivo come un ennesimo atto di generosità da parte di Stefano perché ha dedicato questa poesia, questo brano, agli anziani. Lo ha dedicato a un problema sociale che esiste, a tutte le persone anziane, ai nonni lasciati soli e troppo spesso abbandonati. Non si possono dimenticare le persone che ci hanno messo al mondo. Un problema attualissimo che Stefano ha messo su testo e se questo brano, ascoltandolo, può e potrà svegliare le coscienze di figli e nipoti, ben venga.
Un altro tema che tu hai toccato sono i morti-Covid, muoiono soli senza un familiare che li possa vedere, lo hai recentemente detto anche proprio per Stefano D’Orazio: morire così è terribile
Questa è una situazione inaccettabile, devo dirlo. Questo è un aspetto incomprensibile che la moglie di Stefano, Tiziana, ha gridato, lei che ha perso dopo Stefano anche suo padre. Si aggiunge dolore a dolore. Incomprensibile e inaccettabile non poter stare accanto a un familiare, a una persona cara. Ci viene impedito di dare un ultimo saluto a un familiare che muore, anche dietro a un vetro. Capiamo la pericolosità del virus – ne siamo consapevoli – ma dare un ultimo saluto a una persona cara, un marito, un figlio, un genitore, un parente che muore nei reparti Covid, dovrebbe poter essere concesso, anche solo dietro ad una vetrata e con un solo rappresentante familiare, per rispettare le normative.
In queste ore si sono accesi in molte piazze italiane e anche a Bergamo, tua città natale, l’albero dei bauli, simbolo dei lavoratori dello spettacolo, ideato dal movimento “bauli in piazza”, in risposta alla grave crisi in cui versano i lavoratori dello spettacolo:
Sono vicino al movimento dei bauli in piazza. Voglio far sentire anche io il mio sostegno, la mia presenza e la mia vicinanza, a tutti i lavoratori dello spettacolo. Si tratta di 500mila persone, famiglie, che stanno soffrendo ormai da quasi un anno senza lavoro e non si sa quando questa sofferenza avrà un termine; senza di loro nessun concerto e nessuno spettacolo potrebbe esistere. Tengo molto a prestare la mia voce e il mio volto affinchè ci sia una maggiore attenzione e soprattutto che si possa fare di più per loro, rispetto a quello fatto fino ad ora. Auguriamoci che si torni presto alla vita normale.
Bergamo ha un triste e doloroso primato italiano e mondiale, come per le cinque province lombarde, per i morti Covid, questa pandemia ci segnerà per sempre?
Ci ha segnato, profondamente. Bergamo ha il primato mondiale, abbiamo affrontato il periodo dolorosissimo con dignità e posso dire che la mia città è molto cambiata. Siamo inevitabilmente cambiati, in parte anche inconsapevolmente. Le abitudini prese, mascherine e attenzioni sanitarie, hanno modificato la nostra vita e il nostro quotidiano; questa è un’esperienza talmente forte che abbiamo vissuto e stiamo vivendo che voglio sperare serva a migliorarci.
Rinascerò Rinascerai, è nato proprio per raccogliere fondi per l’ospedale di Bergamo, Giovanni XXIII: come è andata?
E’ andata benissimo, i fondi sono arrivati all’ospedale con cifre importanti. Tutto quello che sta maturando e continua a maturare economicamente, a livello anche di visualizzazioni e di tutti gli altri aspetti, continuano ad andare al nostro ospedale di Bergamo. Il brano ha superato ad oggi più di 20 milioni di visualizzazioni da tutto il Mondo. In angoli del Mondo impensabili. Un successo “planetario” per questo brano che vorrei definire un “inno alla vita” a favore dell’ospedale di cui sono state già fatte oltre 20 traduzioni, in ogni lingua; ci è arrivata anche una versione acustica in francese, straordinaria. Un inno alla vita e alla speranza, valori importanti di cui abbiamo davvero bisogno in questo doloroso periodo.