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Attualità

Autori sotto l’ombrellone, Riccardo Mangiacapra presenta La Tela di Archimede a Ostia

Point Staff
Last updated: 2025/07/25 at 10:01 AM
By Point Staff Published Luglio 25, 2025
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Venerdì 25 luglio alle 17.15, lo Stabilimento Urbinati di Ostia ospiterà un nuovo appuntamento con Autori sotto l’ombrellone. Protagonista sarà Riccardo Mangiacapra con il suo ultimo romanzo La Tela di Archimede, che prenderà vita attraverso le voci di Giorgio Solieri ed Eduardo Rinaldi della compagnia teatrale Fuori Tempo Massimo.
Abbiamo incontrato l’autore per parlare del libro, della sua carriera e di questa suggestiva iniziativa culturale.

Riccardo, come nasce la sua partecipazione a Autori sotto l’ombrellone?
Sono molto contento di fare parte di questa manifestazione che sta avendo molto successo. Quando Kempes Astolfi mi ha proposto di partecipare, ho subito capito che si trattava di qualcosa di speciale. L’idea di portare la letteratura direttamente sulla spiaggia, in un contesto così naturale e rilassato, mi ha affascinato immediatamente.

Dalla sua Civitavecchia a Ostia: quanto è importante per lei il rapporto con il territorio laziale?
Il litorale romano è parte della mia identità. Sono nato a Civitavecchia nel 1959 e ho sempre mantenuto un legame profondo con questi luoghi. Il mare, la luce, le storie che si intrecciano nelle nostre cittadine costiere: tutto questo nutre la mia scrittura. Ostia rappresenta una dimensione popolare e autentica che si sposa perfettamente con l’idea di una cultura accessibile a tutti.

Lei ha una formazione imprenditoriale nell’informatica. Come concilia questa esperienza con la scrittura?
In realtà non le vedo in contraddizione. L’informatica mi ha insegnato la precisione, l’attenzione al dettaglio, la capacità di costruire architetture complesse. Tutte qualità che ritrovo nella scrittura. Quando costruisco un romanzo, in fondo, sto progettando un software narrativo dove ogni elemento deve funzionare in armonia con gli altri.

La Tela di Archimede arriva dopo il successo de La Linea Gialla. Come è nato questo nuovo romanzo?
Il titolo contiene già una chiave di lettura. Archimede non è solo un personaggio, ma rappresenta l’idea della costruzione paziente, del tessere e disfare come Penelope. Senza svelare troppo, posso dire che il romanzo intreccia le vite di persone diverse, ognuna alle prese con le proprie tele da tessere: relazioni, sogni, vendette, speranze. Ogni storia è un filo che si intreccia con gli altri.

Cosa significa per lei il mito della tela di Penelope?
Penelope è sempre stata una delle figure femminili che più mi hanno affascinato. La sua non è solo fedeltà, ma intelligenza, strategia, capacità di prendere tempo tessendo di giorno e disfacendo di notte. Nella vita moderna tutti noi tessiamo e disfiamo continuamente: progetti, relazioni, identità. La tela è metafora della nostra esistenza in continua trasformazione.

Il suo background poetico quanto influenza la prosa?
La poesia è stata la mia prima forma espressiva e continua ad essere fondamentale. Mi ha insegnato che ogni parola conta, che il ritmo è importante quanto il significato. Nei miei romanzi cerco sempre di mantenere una musicalità, un’attenzione al suono delle frasi che deriva proprio dall’esperienza poetica.

Senza spoiler, cosa può anticipare ai lettori su La Tela di Archimede?
Possono aspettarsi un romanzo che parla di noi, delle nostre contraddizioni, dei nostri tentativi di dare senso alla vita. Ci sono personaggi che si muovono tra Londra e il Sud Italia, ognuno con la propria storia da raccontare. Il filo conduttore è l’idea che tutti, in modi diversi, stiamo tessendo qualcosa: a volte per costruire, a volte per distruggere, sempre per cercare di capire chi siamo.

Cosa pensa del format Autori sotto l’ombrellone?
È una rivoluzione gentile. Blues Impulse Italia ha capito che la cultura non deve stare chiusa nelle torri d’avorio. Vedere famiglie, bagnanti, giovani e meno giovani che si fermano ad ascoltare storie è qualcosa di magico. La letteratura ha bisogno di tornare tra la gente, e iniziative come questa dimostrano che è possibile farlo senza perdere in qualità.

Qual è il messaggio che vorrebbe arrivasse al pubblico dell’evento?
Che ogni storia vale la pena di essere raccontata e ascoltata. Che la bellezza può nascere anche nei momenti più difficili. E che a volte, per andare avanti, bisogna avere il coraggio di disfare la propria tela e ricominciare a tessere. Spero che chi verrà venerdì pomeriggio si senta parte di questa grande tela collettiva che è la letteratura.

Un invito finale per chi sta decidendo se partecipare?
Venite! Non solo per il mio libro, ma per vivere un’esperienza unica. Sentire le parole prendere vita attraverso le voci di Giorgio Solieri ed Eduardo Rinaldi, in un contesto così suggestivo, è qualcosa che difficilmente dimenticherete. E poi l’ingresso è gratuito: quale scusa migliore per regalarsi un pomeriggio di bellezza?

L’appuntamento con Riccardo Mangiacapra è per venerdì 25 luglio alle 17.15 presso lo Stabilimento Urbinati, Lungomare Paolo Toscanelli 121, Ostia. Ingresso gratuito. Prenotazioni: 3287832829. L’evento è organizzato da Blues Impulse Italia nell’ambito della rassegna Autori sotto l’ombrellone.

Point Staff Luglio 25, 2025 Luglio 25, 2025
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