Pochi eventi come la trasformazione digitale hanno modificato le nostre abitudini. La pandemia ha amplificato questo processo ma c’era da tempo chi puntava sul cambiamento. Lo sa bene Francesco Di Costanzo, presidente dell’associazione italiana per la comunicazione e informazione digitale, PA Social, che dal 2017, con una consolidata crew di professionisti, porta avanti il sogno di “abbattere il Muro di Berlino della Comunicazione” e crea un modello italiano di nuova comunicazione, flessibile, in ascolto e vicina alle persone. Tutto questo è “Digitale. La nuova era della comunicazione e informazione pubblica. Storia e prospettive del modello italiano”, volume pubblicato da Giunti Editore, in libreria da pochi giorni.
“Abbiamo cominciato a batter l’Italia palmo a palmo, e con il tempo questo ha condotto alla struttura dell’associazione come la conosciamo oggi, cioè con 17 coordinamenti regionali (dal 2017 al 2019 abbiamo completato l’opera di costituzione sui vari territori; è stato interessante e stimolante girare per il Paese e conoscere tutte le persone che negli anni sono diventate la colonna portante dell’associazione)” p.23.
Così lo racconta Di Costanzo, con la collaborazione di Domenico Bonaventura, in un progetto editoriale brillante e pieno di pathos. Un libro-laboratorio che parla di una società in continua evoluzione, un racconto corale fatto di emozioni, di imprevisti quotidiani, di confronto tra le diverse personalità di una famiglia di centinaia di persone, le dinamiche e i rapporti, lo stretto legame di chi con entusiasmo porta avanti una progettualità comune.
Per tutti quelli che lavorano nella pubblica amministrazione, per quanti si occupano di comunicazione e anche per quelli che credono che la costanza e le competenze possano creare un valore aggiunto e cambiare le cose. Questa non è la fine di una storia, ma l’inizio di un percorso.