Ci sono espressioni entrate nel vocabolario con l’emergenza coronavirus: diritto alla disconnessione è tra queste. Non è nuova, esiste da prima, anzi c’è persino una legge che se ne occupa, una norma del 2017 che ha regolamentato il lavoro agile in Italia. Si tratta cioè dello smart working. Ma da fine febbraio, nel tumulto della pandemia, anche il vocabolario è cambiato insieme alla nostra vita, impegnando l’agenda politico su fronti nuovi, e aprendo nuovi problemi.
Con le restrizioni dettate dal coronavirus, le aziende e gli enti pubblici hanno attivato lo smart working. Non tutti, certo, e non nello stesso modo. Ma una volta finito il lockdown, è bastato dare un’occhiata ai bar e alle tavole calde del centro di Roma, o nei quartieri dominati dalla vita d’ufficio, per capire che tanti erano rimasti a casa a lavorare. Dal punto di vista dell’indotto degli esercizi commerciali coinvolti dal drastico cambiamento delle abitudini, le ripercussioni non hanno risparmiato nemmeno le librerie quando sono localizzate in zone a vocazione ufficio. Fatto sta che con la proroga dello stato d’emergenza in Italia fino al 15 ottobre, lo smart working sarà ancora realtà, senza considerare che ci sono aziende che a prescindere dalle indicazioni nazionali avevano già allungato fino almeno a dicembre del 2020.
Per chi lavora a casa scatta o dovrebbe scattare, per i sindacati, il diritto alla disconnessione. La possibilità cioè per il lavoratore di avere comunque riconosciuto il diritto a non rispondere al telefono, alle mail, a non dover allestire una presentazione alle dieci di sera. Una tematica che riguarda sia il settore privato che quello pubblico. Va bene svolgere le proprie mansioni dalla propria abitazione, o comunque da un posto esterno alla sede, ma ci deve essere un limite. Pena sfruttare il lavoratore che di fatto, invece di guadagnare in termini di qualità dello stile di vita, viene danneggiato dagli orari a getto continuo, da una reperibilità che non conosce interruzioni. In parlamento, intanto, c’è un nuovo disegno di legge depositato.