Con ancora negli occhi il duetto tra lei ed Elettra Lamborghini, durante l’ultimo Festival di Sanremo 2020, nella cover di culto del 1982 di Claudia Mori “Non succederà più”, ultimo Festival prima del Covid e della quarantena, torniamo a parlare di lei, MISS KETA, la ragazza di Porta Venezia a Milano con il volto coperto, il fascino più misterioso d’Italia.
Il 13 novembre esce l’EP “Il cielo non è un limite”, prodotte da Riva, per Island Records/Universal Music Italia, disponibile solo in digitale.
Dopo il singolo “Due” sempre prodotto da Riva, MISS KETA torna dunque al pubblico con Il cielo non è un limite, il suo ultimo lavoro: un titolo dedicato alla voglia di evadere e respirare, 7 nuove tracce con vari interventi compositivi e collaborazioni artistiche: Populous e Unusual Magic, un “featuring” di Priestess e un cameo di Lilly Meraviglia. Al centro di questo nuovo lavoro c’è l’aria. Il filo conduttore parte proprio da un aereo che vola in cielo, “forte, solitario e libero”. Come ha spiegato in conferenza stampa, un aereo “visto magari della propria finestra durante il lockdown”, i mini lockdown attuali e il confinamento nelle nostre abitazioni “avvicina chi guarda a cieli sconfinati”.
Sempre ironica e dissacrante, Miss Keta performer, cantante e Life coach come ama descriversi, cerca di sdrammatizzare a modo suo le nuove disposizioni delle restrizioni anti-Covid – nel rispetto sempre dell’emergenza sanitaria – con un’Italia colorata, tra regioni gialle, arancioni e rosse.
Myss Keta nasce artisticamente nel 2013 grazie al collettivo milanese Motel Forlanini: con la creazione del personaggio Myss Keta, il collettivo vuole rappresentare visivamente lo stile, l’approccio e la cultura underground della città di Milano.
Molto “epica” e imponente l’idea comune e filo conduttore del nuovo EP: “E’ a partire da tali cieli interiori che ci congiungiamo all’idea archetipica del cielo: quello vero, infinito e senza limiti, metafora di una perenne quanto antica e atavica tensione umana a conquistare l’impossibile” e ancora “per partire verso questa conquista bisogna ripartire dalle nostre soggettività e dalle nostre interiorità”.
Il nuovo lavoro della rapper milanese si concentra dunque tutta sull’ “aria che ci circonda” e sembra quasi una metafora incredibile anzi un ossimoro, dato che Miss Keta da sempre – da quando la conosciamo ed è esploso il suo successo – filtra l’aria con mascherine colorate o ricche di pajettes ormai divenute oggetto comune tra tutti i cittadini e cittadine, in ogni città italiana.
Una domanda durante la conferenza stampa: come nasce questo nuovo lavoro e cosa ne pensa ora che la mascherina la portano tutti?”
“Questo EP è una sorta di “figlio” nato in un momento pazzo ma contiene tanta istintività e sperimentazione. Musicalmente si va dalla jungle alla house, la mia passione più grande e ho estremizzato la mia vocalità cantando anche in inglese, tedesco o greco antico. Mi sorprendo nel vedere le mascherine indossate. Quando esco e vedo tutti con le mascherine rimango molto sorpresa; sono contenta di vedere tutti indossare la mascherina e sono felice che non ci spaventi più come prima. Fino a un po’ di anni fa, infatti, la mascherina era un elemento di disturbo, ora non più”.