Non vogliono censure e discriminazioni le ragazze: la protesta in minigonna è scattata in un liceo romano. Un gruppo di studentesse rilanciando la storia sui social ha reagito di fronte alla presunta richiesta della vicepreside di evitare la gonna corta, visto che senza banchi la visuale per l’insegnante non ha impedimenti. Un consiglio bonario? Una virata conservatrice a discapito della libertà femminile? Si sono infiammati non solo i social ma anche le istituzioni. Tutti vogliono vederci chiaro, perché a passare tra la studentessa in minigonna e il prof dall’occhio lungo è sempre lo stereotipo, lo stesso vecchio pregiudizio, che in fondo non va mai via. Per cui insomma qualsiasi cosa accada la colpa è delle donne.
Preside e vicepreside sono stati convocati in Regione. La presidente della commissione pari opportunità Eleonora Mattia non lascia passare l’episodio così. “Apprendo con stupore la notizia della protesta “in minigonna” delle studentesse del liceo Socrate di Roma scatenata dalla direttiva della vicepreside che non permette loro di indossare indumenti femminili a scuola. Non conosco francamente il motivo di tale proibizione, che ha un sapore anacronistico e ci catapulta indietro nel tempo quando a scuola si doveva andare tutti con il grembiule, e apprezzo la sortita delle studentesse che hanno varcato l’ingresso in minigonna. La vicenda potrebbe far sorridere alcuni, ma i contorni sono grotteschi e nascondono, a mio parere, il germe di un proibizionismo per lo meno insidioso rispetto ai concetti di libertà e di uguaglianza che, per antonomasia, non ammettono distinzioni alcuna, men che meno di genere. Al fine di comprendere le ragioni e dare l’opportunità di spiegare, convocherò in IX Commissione Pari opportunità, che presiedo, la dirigente scolastica e la vicepreside del liceo Socrate. Sarebbe grave se si incoraggiassero, nei luoghi dove i nostri ragazzi apprendono non solo nozioni ma anche regole di vita, principi che limitano la libertà individuale, a maggior ragione se questi seguissero malauguratamente logiche di diversità dovute al genere. Viva la libertà delle ragazze del Liceo Socrate”.