Intervista a Gea Petrini, direttore del network di informazione indipendente Point Notizie: giornalista professionista, notista politica, appassionata di digitale, podcaster e bookblogger con GeaBook. Abbiamo raggiunto il nostro direttore, l’ho incontrata per parlare del suo libro in uscita su Amazon mercoledì 8 dicembre “Vita da Blogger”, un libro-manuale per aspiranti blogger e per giornalisti online. Facciamo con lei un ragionamento e una riflessione sulla direzione che sta prendendo oggi l’informazione.
Come è nata l’idea e il progetto di fare una guida alla costruzione di una identità in rete? A chi si rivolge il tuo libro, uscito l’8 dicembre?
Con la pandemia molte azioni si sono spostate online. Seguire un corso, trascorrere una serata con gli amici, tenere una lezione di yoga. Dalla primavera il fenomeno è diventato fortissimo, coinvolgendo anche i commercianti, le piccole imprese che fino a pochi mesi prima, magari, utilizzavano il web solo come vetrina e non come opportunità. Allora mi sono detta, perché non creare una guida per aiutare a pensare la propria presenza in rete? Vita da blogger è un libro per aspiranti blogger di qualsiasi campo e per giornalisti online. È blogger un appassionato di viaggi, l’esperto di settore, e ancora il giovane politico, lo scrittore esordiente, il negoziante con i suoi prodotti, chi cioè ha bisogno del personal branding in rete. È un’esplorazione tra le varie possibilità di espressione del blogging, con gli strumenti base per avviarsi su questa strada. Un libro che spero possa essere utile anche ai giornalisti online: loro possono trovare non solo ispirazione dall’intero percorso tracciato nel libro, ma hanno parti dedicate alle tendenze del giornalismo digitale. Per me è stata anche l’occasione per qualche riflessione sulla fase che sta vivendo l’informazione.
Ti sei autoprodotta?
Sì, sono un’autrice indie. Devi sapere che entro Natale sarà online anche il sito di Vita da blogger, www.vitadablogger.it appunto. In questo sito non solo sarà possibile conoscere il libro, ma inizierà un percorso tutto dedicato al backstage del mondo del blogging e del giornalismo digitale. Nel blog all’interno del sito, quindi, tratterò contenuti tematici, partendo sempre dalla mia esperienza personale. Questa è la chiave del libro: Vita da blogger, infatti, è una guida scritta come un blog. In maniera diretta, con una forte impronta personale. Capitolo dopo capitolo, dalla scrittura sul web al podcasting, e ancora dai social media agli small data, alle newsletter, alle possibilità di guadagno per influencer e blogger, l’intero percorso parte dalle mie esperienze dirette. Quello che ho scritto l’ho sperimentato, anche commettendo errori, di cui spesso racconto nel libro. Quindi, anche sul sito Vita da blogger continuerò a parlare di come si fa blogging e una forma molto utilizzata oggi è quella del self publishing, per creare ebook da affiancare alla nostra attività di blogger e giornalisti digitali. Quindi, dovevo sperimentare in prima persona, ho scelto di pubblicare il mio libro su Amazon Kdp. Ne parlerò nei prossimi mesi, racconterò come è andata e come si fa.
Come si gestisce una propria identità professionale in rete?
Ci sono scelte da compiere, la prima essenziale è decidere come stare in rete. La stessa ricetta non vale per tutti. Un conto è se io sono una aspirante foodblogger, un altro se sono una consigliera comunale, oppure un apicoltore. Ti ho detto tre casi molto diversi, perché ognuno di loro dovrà adottare strategie per stare in rete solo in parte sovrapponibili. Oltre all’apertura del blog di per sé, fondamentale oggi è la pianificazione della propria avventura sui social network. Me ne occupo in maniera importante nel libro, offrendo strumenti e consigli, spero utili e concreti. Ma per tutti vale la domanda dalla quale partire: che obiettivo hai? Sembra banale, ma ti assicuro che è il primo determinante passo.
Ti faccio la stessa domanda che ho fatto a Roberto D’Agostino; come sarebbe stata la nostra quarantena senza Internet?
Nel mio caso sarebbe stato impossibile lavorare. Ma anche vedere le amiche, organizzare le riunioni di redazione. Credo che internet sia un potentissimo strumento di adattamento per noi in una fase emergenziale. La lezione di fitness online, gli incontri del club del libro, i compleanni su Zoom. Quindi la quarantena senza internet sarebbe stata molto più complicata, soprattutto per chi vive solo, lontano dalla famiglia per studio o per lavoro. Certo è che internet oggi ci appare ancora più essenziale, pensa che proprio su Point abbiamo pubblicato una recente ricerca sull’acquisto delle case. La presenza di internet veloce è un criterio cruciale come quello degli spazi verdi. Il problema è che l’Italia è molto debole ancora sul piano delle infrastrutture: la banda larga è un miraggio a volte anche a cinque chilometri dal centro città. Per non parlare degli strumenti che, nel caso della didattica online, devono poter essere alla portata di tutti.
Come si crea un curriculum online, e quindi il percorso e le motivazioni?
Io partirei dalle motivazioni. Come racconto nel libro, la molla che ti fa scattare è sempre una ragione, un’idea, un progetto: in una parola? Una passione. A quel punto serve mettersi in discussione, formarsi, capire come fare. Una volta che si è sulla strada, per un blogger, la community è tutto.
Come convivono o che differenze esistono tra l’essere presenti e vivere nel web?
Per chi ha una forte presenza in rete, attraverso i social, è importante gestire se stessi sempre in maniera responsabile. Rispetto a qualche anno fa, la vita online che abbiamo è indistinguibile da quella offline, la rete è una prosecuzione di moltissime nostre attività, sociali e personali. Bisogna sapere come stare quindi sul web, e anche difendersi, a cominciare dalle fake news di cui mi occupo anche nel libro, nel capitolo dedicato al giornalismo digitale.
Che tipo di identità costruiamo, in rete? Reale, scorporata, mascherata?
Possiamo costruire un’identità vicina a quella reale, ma anche finta. La prima funziona, in termini di personal branding, la seconda no. Alla lunga ti assicuro che non funziona. Purtroppo, ci sono anche forme di presenza mascherata che possono diventare pericolose. Il web è un mare vasto, bisogna sapere dove andare e soprattutto con chi.
Il web ha ormai un potere forte ma come si costruisce davvero una propria identità e come si mantiene, qual è il modo corretto e sano per “vivere” in rete?
L’autenticità. Ti rispondo veramente in maniera sincera e istintiva. Al di là di qualsiasi consiglio, strategia, percorso, il segreto per stare sul web e creare un percorso sano, è l’autenticità. Spero di aver trasmesso questo messaggio anche nel libro. Siamo noi stessi.
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