Va bene adattarsi ai tempi di covid, ma per il Vaticano fino un certo punto. La confessione fatta con un sacerdote via smartphone non vale. “Possiamo affermare – spiega il cardinale Penitenziere Maggiore, Mauro Piacenza, riferendosi ai telefonini – la probabile invalidità della assoluzione impartita attraverso tali mezzi”. Piacenza, sull’Osservatore Romano, chiarisce anche che la Messa vista in tv non sostituisce quella vissuta tra i banchi di una chiesa: “Nulla può surrogare la partecipazione alla santa messa in presenza. Nelle situazioni in cui non sia possibile recarsi alla santa Messa festiva viene meno l’obbligo senza che si debba sostituire con altro la mancata partecipazione. Certamente se chi è impedito per valido motivo assiste alla celebrazione attraverso la televisione compie un atto pio e spiritualmente utile”.