La transizione dopo tre settimane dalle elezioni presidenziali Usa2020 è cominciata. Si tratta, in sostanza del passaggio di consegne da una gestione politico amministrativa a un’altra. Gli staff sono in contatto, c’è accesso ai fondi e agli uffici: una prassi congelata dalla guerra elettorale scatenata da Donald Trump contro gli esiti del voto, per i presunti brogli che avrebbero riguardato i conteggi nel voto postale.
L’America si prepara all’amatissima festa del Ringraziamento, tra pandemia e tensione politica alle stelle. A smuovere le acque è stata la responsabile della General Services Administration (Gsa) Emily Murphy che ha riconosciuto formalmente Joe Biden come l’apparente vincitore delle presidenziali. Un passo tutt’altro che meramente formale, grazie a questa azione infatti può prendere il via la transizione che di fatto quindi Trump ha dovuto accettare, pur promettendo di continuare a dare battaglia.
In particolare la road map adesso prevede: entro sabato 28 novembre l’Ohio vinto da Trump dovrà certificare il voto. Arizona, Iowa, Nebraska devono farlo entro il 30 novembre, il Wisconsin entro il primo dicembre. L’8 dicembre tutti gli Stati certificano i risultati e li inviano al Congresso insieme ai nomi dei grandi elettori che entreranno nel Collegio elettorale per ogni singolo stato. Il 14 dicembre in ogni Stato si riunisce il collegio elettorale per votare il presidente. Biden ha vinto 306 grandi elettori, Trump 232. Il 6 gennaio si riunisce il Congresso in seduta comune, conta i voti dei grandi elettori e dichiara il vincitore. Il 20 gennaio 2021 il presidente eletto presta giuramento davanti alla Costituzione entra in carica.
Intanto Trump ha ringraziato la Murphy in un tweet facendo però riferimento a pressioni che avrebbe ricevuto per andare in questa direzione. Questione smentita dalla diretta interessata. Ma Trump insiste sui suoi social: “Ricordate, la Gsa è stata fantastica ed Emily Murphy ha fatto un ottimo lavoro, ma la Gsa non determina chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti”.
La notizia è stata colta chiaramente con soddisfazione da Biden: il protrarsi dello stallo avrebbe continuato a causare problemi anche nella pianificazione, il più efficace possibile, della pandemia.