Cortocircuito nel Governo a una settimana dall’entrata in vigore delle norme anti Covid contenute nel Dpcm di Natale presentato nei giorni scorsi dall’esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Il premier pensa a un irrigidimento delle disposizioni per prevenire il contagio dopo gli assembramenti dovuti allo shopping natalizio che hanno contraddistinto l’ultimo weekend. Si va verso l’istituzione di una zona rossa per l’intero periodo delle feste.
Cashback e regioni gialle
L’incentivo all’acquisto nei negozi fisici rappresentato dall’iniziativa del Cashback, promossa e attivata per sostenere le attività commerciali, e l’apertura parziale di un numero consistente di regioni hanno favorito gli affollamenti nelle vie dello shopping di tutte le città italiane. La corsa all’acquisto, specialmente nel pomeriggio di sabato, ha fatto registrare numerosi assembramenti e ha messo in difficoltà il sistema di contingentamento all’interno degli esercizi commerciali. Difficile a questo punto per il Governo chiudere un occhio. Questa mattina si è riunito il vertice tra Giuseppe Conte e i capi delegazione delle forze di maggioranza, alcuni membri del Cts e la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese per concordare un nuovo pacchetto di misure. L’obiettivo è quello di prevenire ulteriori assembramenti e garantire un maggiore distanziamento, decisivo per contenere o scongiurare una terza ondata del contagio.
Modello Merkel
Il Governo potrebbe prendere spunto dal lockdown duro imposto in Germania dalla cancelliera Angela Merkel: dal 16 dicembre all’interno dei confini tedeschi la stretta riguarderà i negozi non essenziali, il limite del numero delle persone che possono incontrarsi (scende a 5), il divieto di ritrovi per il Capodanno e di vendita di fuochi d’artificio. Prevista anche la didattica a distanza per le scuole e un incremento dello smart working. Unica eccezione per il Natale, tra il 24 e il 26 Berlino ha concesso di invitare presso le proprie abitazioni un massimo di quattro persone oltre ”i familiari più prossimi”, con la raccomandazione di rispettare “una settimana di protezione” prima delle visite.
Il quadro politico
Giuseppe Conte si trova a dover prendere una decisione che avrà importanti ripercussioni in un momento molto delicato, in quanto contestualmente è in atto anche la verifica di Governo con le forze di maggioranza. L’ipotesi sul tavolo non riguarderebbe un nuovo lockdown, ma un irrigidimento delle disposizioni in tutta Italia. A ridosso dei giorni festivi potrebbero essere predisposte nuove zone rosse e arancioni. Si sta discutendo anche di possibili deroghe per i Comuni fino a 5 mila abitanti, nello specifico potrebbe essere concessa la libertà di spostamento entro un raggio di 30 km.
“Sono ormai lunghi mesi che siamo tutti impegnati, con grandi e piccoli sacrifici, nella battaglia contro il Covid-19 – dichiara dai suoi canali ufficiali Conte –. La nostra comunità nazionale, pur tra mille difficoltà, è riuscita a mostrare un forte spirito di coesione e un grande senso di responsabilità. Sono convinto che continueremo a mostrare questa saldezza anche nelle prossime settimane, in occasione delle festività natalizie. Dobbiamo continuare a impegnarci e a mantenerci vigili per contrastare il contagio”.
Tra le forze di maggioranza, il Pd e il M5S chiedono più rigore.
“Le misure indicate alcune settimane fa dal Governo per contenere la curva della pandemia stanno funzionando. Se la situazione in molte Regioni migliora è solo grazie a quelle misure di contenimento e a comportamenti coerenti e responsabili. Malgrado questo, il numero delle vittime è drammatico così come il numero complessivo dei positivi. Ora bisogna fare di tutto per non disperdere questi risultati e non tornare indietro”, spiegano i vertici dem. “Per questo, alla luce di un sicuro aumento del rischio di assembramenti dovuto al periodo delle festività e alle raccomandazioni alla prudenza e responsabilità del Cts, occorre valutare l’adozione di nuove misure che garantiscano il contenimento dei contagi”.
Più cauta la posizione di Italia Viva, che per bocca della capo delegazione e ministra all’Agricoltura Teresa Bellanova chiede prima di tutto coerenza.
“Confrontiamoci con la comunità scientifica e decidiamo misure coerenti e comprensibili”, dichiara l’esponente Iv. “Anche più restrittive di quelle attuali, se necessario, ma comprensibili. Perché solo così i cittadini saranno indotti a rispettarle”.