Approvato l’ordine del giorno in consiglio regionale di Marco Vincenzi (Pd), primo firmatario insieme a numerosi altri consiglieri, che impegna il presidente della Giunta e l’assessore alla Sanità a promuovere la candidatura della Regione Lazio quale sede dell’Agenzia europea per la ricerca biomedica e per la gestione delle crisi sanitarie, “interesse già manifestato dalla Giunta” che ha individuato nel complesso del Forlanini la possibile sede.
“Il Consiglio regionale della Regione Lazio ha approvato oggi un ordine del giorno, sostenuto trasversalmente da numerosi consiglieri, che impegna la giunta Zingaretti a promuovere la candidatura di Roma a sede dell’Agenzia europea per la ricerca biomedica e per la gestione delle crisi sanitarie, individuandone il luogo d’accoglienza nel complesso dell’ex ospedale Forlanini e realizzando un dossier da consegnare la Presidente del Consiglio”, così in una nota Marco Vincenzi, presidente del gruppo del PD in Consiglio regionale del Lazio.
“La proposta nasce dalla considerazione che Roma è già adesso al centro di un vasto e complesso sistema di eccellenze in campo sanitario, tra centri di ricerca, aziende sanitarie e università, che raggiungono il 40% dell’intero export farmaceutico nazionale e sono oggi rappresentate da uno dei centri di ricerca più avanguardia in ambito europeo nella lotta al Covid-19 come è l’Istituto Lazzaro Spallanzani.
Ospitare quindi l’Agenzia europea per la ricerca biomedica sarebbe la naturale e ideale prosecuzione dell’eccellente lavoro che si sta facendo, avendo inoltre il duplice obiettivo di rafforzare la preparazione dell’Unione Europea alle crisi e la capacità di gestire le minacce sanitarie transfrontaliere, sia di origine naturale che intenzionale”, conclude Vincenzi. “Proporre di individuare come sede l’ex nosocomio Forlanini è invece una scelta strategica per recuperare un luogo davvero importante per la città, che è da tempo al centro di un confronto con il territorio, per restituirgli una funzione pubblica essenziale, anche in ottica internazionale, restituendolo ai romani, garantendo loro l’apertura di servizi innovativi”.