L’autunno è una delle stagioni migliori per passeggiare nei boschi godendosi il foliage, fenomeno naturale per cui le foglie di alcuni alberi cambiano il colore passando dal verde al rosso e giallo. I boschi si infuocano e regalano uno spettacolo cromatico unico, molto amato dai fotografi ma anche da coloro che cercano un contatto profondo con la natura. Intorno al foliage, termine di origine inglese e non francese, come si potrebbe erroneamente pensare, si è sviluppata una forma di turismo attivo che mira a promuovere e valorizzare il contesto naturale.

Lungo il confine tra Romagna e Toscana, esiste un luogo unico al mondo che raccoglie in sé un patrimonio boschivo importantissimo, nonché uno degli ecosistemi forestali meglio conservati e tutelati in Europa. Siamo nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, istituito nel 1993 nel territorio dell’Appennino tosco-romagnolo, un’area protetta preziosa dove boschi di faggi, castagni, frassini e olmi si rincorrono per 36.000 ettari, occupando ben l’85% della superficie totale.

Le foreste casentinesi sono uno dei luoghi migliori per ammirare il foliage e vivere l’autunno nella sua magica esplosione di colori, di fatto annoverate tra i panorami più colorati della stagione autunnale. Vagare nei boschi del parco è una vera e propria esperienza sensoriale. Gli occhi si riempiono del giallo e del rosso che gradualmente tingono le cime degli alberi, spesso abbracciati da avvolgenti nebbie che creano un’atmosfera mistica. I rumori del bosco fanno da colonna sonora, dal fruscio del vento tra i rami fino al crepitio delle foglie sotto i nostri piedi.
foto Ottavio Giannella
Per questa ragione, il parco è amatissimo dai camminatori che hanno a disposizione una rete di sentieri di 600 chilometri di tutte le difficoltà, dai più semplici adatti anche a famiglie con bambini fino a quelli più lunghi e impegnativi che offrono scorci meno turistici. Oltre alla possibilità di piacevoli escursioni, si possono anche visitare due importantissimi centri monastici quali l’eremo di Camaldoli e il santuario francescano di La Verna, luoghi mistici racchiusi in scenari naturali da fiaba.
foto Francesca Mazzoni
All’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, troviamo la Riserva Naturale di Sasso Fratino, ecosistema introvabile altrove in Italia, e i suoi faggi secolari che arrivano fino a 500/600 anni di età, tra i più vetusti dell’emisfero boreale: ecco perché nel 2017 l’Unesco ha deciso di inserire la riserva nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Questo gioiello è una delle zone più incontaminate e meglio tutelate a livello nazionale grazie a una normativa che vieta l’accesso dell’uomo, se non per ragioni di studio e ricerca.
foto Francesca Mazzoni
Per chi volesse saperne di più consiglio di visionare la pagina ufficiale dell’ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi oppure iscriversi alla community Facebook dedicata dove ogni giorno moltissimi utenti condividono spunti e si scambiano consigli su percorsi e altro ancora.