Poche sfilate reali, tanto digital e moltissimo colore. La Fashion Week di New York che ha dato il via alla tornata autunnale delle settimane della monda in tutto il mondo è partita all’insegna dell’ottimismo e della rinascita. Una kermesse per lo più digitale, in cui, le sfilate fisiche sono state pochissime rispetto a quelle digital, contingentate, e dove a pesare c’è stata l’assenza dei grandi nomi della moda americana come Ralph Lauren, Marc Jacobs, Michael Kors e Tommy Hilfiger. In ogni caso a tenere banco, nella grande mela, c’è stato il ritorno al colore, sempre con l’immancabile mascherina, alla sensualità, alle linee morbide e a sprazzi retró, per certi versi di ispirazione disco. Ad inaugrare la New York Fashion Week con la Spring – Summer 2021 Jason Wu che ha portato in passerella Indya Moore modella, attivista per i diritti LGBTQI+ e attrice protagonista della serie tv Netflix ‘Pose’, su un rooftop rigoglioso, tra piante e fiori tropicali, ispirato a Tulum, la città messicana. Una delle poche sfilate de visu de dove il distanziamento sociale è balzato agli occhi. Il tema della collezione, neanche a dirlo, è l’evasione, perché secondo lo stilista messicano “la moda dovrebbe ispirarci e farci sentire felici”. Ecco quindi un viaggio in una foresta fatto di grafiche esotiche, volumi, materiali, e linee pulite, pratiche e variopinte.
Anna Sui ha usato una tavolozza di colori polverosi, dal rosa baby all’avorio, dalle tonalità cerulee fino a quelle magenta, ispirate alla pittrice impressionista Berthe Morisot, agli acquerelli di Charles Burchfield, per creare abiti daytime stravaganti con micro-stampe floreali, mescolando voile di cotone e organza con fiori ricamati a mano, patchwork, trapuntature, e dettagli che impreziosiscono dai pantaloncini di jeans ai tanti vestiti con allacciatura sul retro.
Marchesa, invece, esalta le curve con un tripudio di abiti dai motivi floreali dall’aspetto romantico e bon ton, decorati da dettagli scultorei e ricami intricati su leggeri motivi trasparenti e lussuose tinte unite in seta. Punta sui fiori e sulla leggerezza Rodarte, in un universo onirico con le tonalità dell’alzavola, dell’acqua e della menta che si mescolano con i toni del rosa caldo, del magenta e del fucsia. Ha chiuso la manifestazione con una ventata di positività Tom Ford. “C’è una luce in fondo al tunnel. La speranza dell’arrivo di tempi migliori. Questa collezione vuole rappresentare per me proprio questo. Oggi abbiamo bisogno di abiti che ci facciano sorridere e che ci facciano stare bene”. La sua primavera-estate è stata concepita tra il pieno lockdown, quando tutti i produttori dei campioni del marchio in Italia e a Los Angeles erano chiusi, e il graduale ritorno a una nuova normalità, quando la gente iniziava ad uscire con look comfy. Dai suoi abiti trasuda quella leggerezza tipica degli anni ‘70, la stessa di cui erano espressione le modelle Pat Cleveland e Donna Jordon. Ecco quindi stampe animalier per dress fluttuanti, camicie annodate al collo, longuette e pijama pants che si mescolano con fantasie floreali è uno sportswear deluxe.
New York fashion week, ottimismo tra reale e virtuale
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Fashion journalist per Il Messaggero e Leggo, ufficio stampa e comunicatrice. Su Point ha uno spazio dedicato alla moda e alle tendenze
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