L’affluenza delle 12 per il referendum costituzionale è del 12,33%: il giorno dell’election day in Italia è arrivato, le prime elezioni con la pandemia e le restrizioni del coronavirus. Si vota oggi e domani poi fino alle 15, per la riforma che prevede il taglio dei parlamentari. Ma in 7 regioni si vota anche per l’elezione dei consigli regionali in Valle d’Aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia, oltre che le comunali in diverse località. Una sfida elettorale molto sentita dai partiti politici in campo, con ripercussioni non solo sul governo ma sui rapporti di forza interni allo schieramento di centrodestra.
Le prime elezioni con il covid, un’incognita che ha già pesato nelle ore della vigilia per l’organizzazione dei seggi, l’adesione degli scrutatori e più in generale per il sentimento diffuso di diffidenza generato dalla paura del contagio. Sono state previste regole molto precise per votare nei seggi in piena sicurezza, sia per gli operatori che per gli elettori. Una questione che d’altronde è un test di prova della democrazia alle prese con la pandemia, fermo restano che il referendum è comunque una piazza particolare dove fare analisi. La regione con l’affluenza più alta è il Veneto con 16,26 per cento, quella con l’affluenza più bassa la Sicilia con il 6,24 per cento. In generale secondo i dati del Viminale il voto per le regionali per il momento non spinge di più l’affluenza rispetto al referendum, la media, poco sopra il 12%.