Non tutti i consigli comunali filano lisci come l’olio. Ne sanno qualcosa dalle parti di Tivoli, dove in attesa di vedere come si muoverà la macchina elettorale, tira vento di tempesta anche in aula. A scatenare la polemica la seduta del 20 giugno scorso, che ha visto il consigliere di opposizione Giorgio Ricci attaccare apertamente il collega, assente in quel momento, Massimiliano Asquini. Al centro del dibattito la questione non di lana caprina della mobilità cittadina, stretta nelle morse delle zone a traffico limitato, e la mozione presentata dall’opposizione su quella di via dei Sosii, che ha scatenato il dibattito dall’inizio alla fine della seduta. A far saltare il banco le dichiarazioni di Ricci proprio sulla mozione: “C’è chi vota a favore, chi si astiene e chi si prende il gettone di presenza come il consigliere di Fratelli d’Italia e se ne va”, ha chiosato nel corso del suo ultimo intervento, poco prima di quello del Sindaco, Giuseppe Proietti. “Se questo rappresenta Fratelli d’Italia io alzo le mani. Chi è assente ha sempre torto”, ha aggiunto.
Parole che in aula sono state accolte da un brusio diventato più consistente con il passare delle ore e arrivato allo stesso Asquini che ha replicato con una nota: “Ho voluto utilizzare una pubblica dichiarazione per prendere le distanze in particolare dalle ultime dichiarazioni di voto del collega Giorgio Ricci in consiglio comunale, per il profondo rispetto che ho per il ruolo che ricopro quale consigliere comunale del comune di Tivoli che per quello di rappresentante del partito di Fratelli d’Italia in consiglio comunale”, ha commentato anticipando il ricorso alle vie legali. “Non mi riconosco in questo modo di fare politica è un metodo che mai mi è appartenuto e mai mi apparterrà. Non condivido la strumentalizzazione di problematiche rappresentate come pubbliche per portare subdoli attacchi personali a rappresentanti politici locali. Ancora meno mi piace l’utilizzo della cosiddetta “macchina del fango” mediatica tanto in voga negli ultimi anni anche in alcuni ambiti politici locali”. Una replica che ha riguardato anche la posizione assunta nei confronti della mozione della discordia: “Ho abbastanza esperienza di vita e politica da aver compreso da subito la reale finalità della mozione, proprio per questo non ho partecipato alla redazione, non l’ho firmata, non ho partecipato agli incontri successivi con la cittadinanza”.