“Non vuoi festeggiare il Natale! Non sarà mica fuori legge?”
Dal film “Fuga dal Natale” di Joe Roth (2004)
In questo Natale e Capodanno rosso, rossi come le zone rosse e off limits, in queste feste dalla Vigilia fino alla Befana tra divieti, chiusure e pochi a tavola, tra congiunti, disgiunti, storie chiuse, matrimoni, lockdown, convivenze forzate, la citazione dalla commedia “Fuga dal Natale”, uscita ormai 16 anni fa, suona tra il surreale, il profetico e l’amaro. Proviamo a sorridere con l’aiuto di qualche classico e imperdibile film, e per provare a passare queste feste agrodolci, serenamente, abbiamo raccolto e selezionato alcuni classici imperdibili. Film zuccherosi, amorosi, stucchevoli e per sognare, come piace a noi.
Partiamo con Ogni maledetto Natale, geniale film del trio formato da Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo, che non a caso ha inventato il cult assoluto Boris.
Qualcuno salvi il Natale 1 e 2, con un imperdibile Kurt Russell icona dell’action nei panni di un Santa Claus meraviglioso guascone, Nightmare Before Christmas, favola dark e surreale firmata da un gigante del cinema, quale Tim Burton, Una poltrona per due, il film della Vigilia di Natale per antonomasia, non c’è Natale senza questo film da che io ricordi e infatti anche quest’anno andato in onda il 24 dicembre alle ore 21.35, neanche a dirlo; Christmas Carol un classico di Charles Dickens del regista-sperimentatore Robert Zemeckis, dal 1914 ai giorni nostri e in tutte le salse.
Andiamo sui pezzi forti: Love Actually, Il film diretto da Richard Curtis che intreccia 10 storie ambientate a dicembre che si concludono la notte di Natale: David, primo ministro inglese, bello e single, uno strepitoso Hugh Grant che si innamora della sua nuova segretaria Natalie (Martine McCutcheon), Jamie, scrittore famoso (uno stupendo Colin Firth) che fugge in Francia per dimenticare le corna di una cocente delusione amorosa e incontra l’amore, Karen, donna 50enne (la bravissima Emma Thompson) che teme un rapporto sentimentale tra suo marito e una giovane segretaria; Juliet, novella sposa (Keira Knightley) che si accorge troppo tardi del miglior amico del marito innamorato di lei (indimenticabile la dichiarazione d’amore, sulla porta di casa), Daniel, vedovo da poche settimane (Liam Neeson) che cerca di costruire un rapporto con il figlio di sua moglie defunta, a sua volta triste per amore (“andiamo a sputtanarci per amore!”), Bill Nighy eccezionale nel ruolo di Billy Mack, volgare e “vecchia” leggenda del rock and roll che registra la cover in versione natalizia della hit dei Troggs, la leggendaria “Love Is All Around”, un cast stellare (da vedere e rivedere fino alla nausea).
Il Diario di Bridget Jones, regia di Sharon Maguire, ancora con la coppia Hug Grant-Colin Firth e Renée Zellweger: il film festeggia quest’anno nuovo 20 anni di vita (la prima, nel 2001) ed è un vero cult: ci siamo tutte immedesimate nella 30enne complessata giornalista pasticciona, cronista d’assalto frustrata e sovrappeso con storie d’amore disastrose alle spalle, la cui prima dote è stata l’empatia. Contesa da quei due meravigliosi maschi alfa, un seduttore narcisista serial killer dell’anima e donnaiolo quale Hug Grant-Daniel Cleaver e l’avvocato tutto d’un pezzo, perfettamente british quale Colin Firth-Marc Darcy. La mission del film era appunto far dire alle donne di tutto il Pianeta ““Bridget Jones sono Io”. Bridget passa nel film da uno “stronzo vanesio narciso” a uno che la definisce “una zitella logorroica che indossa un tappeto, verbalmente incontinente che fuma come un camino e beve come un pesce”. Ma che ci piace così com’è.
Il mago di Oz, film del 1939 diretto da Victor Fleming, un grande classico del Natale ispirato al romanzo Il meraviglioso mago di Oz del 1900, la cui protagonista (Dorothy Gale) è Judy Garland, una delle attrici più famose dell’epoca. Anche qui, chi non ha incontrato nella vita un taglialegna di latta senza cuore?
L’amore non va in vacanza-The Holiday, regia di Nancy Meyers, film del 2006, altro cult natalizio: sarà la chimica e l’attrazione tra Jude Law e Cameron Diaz, sarà la simpatia e l’empatia di Kate Winslet con Jack Black ma resta uno degli appuntamenti invernali più dolci e attesi. La canzone Kill the Director dei Wombats si riferisce proprio al film L’amore non va in vacanza. Infatti nel testo ci sono le frasi “Non è un altro Bridget Jones!” e “Se è una commedia romantica, uccidere pure il regista!”. Imperdibile intreccio a quattro e storia d’amore, colonna sonora super.
Per finire, denti cariati per la dolcezza di Frank Capra con La vita è meravigliosa che ci ricorda “Nessun uomo è un fallito se ha degli amici”. Certo, basta che non ti voltino le spalle e ti accoltellino alla schiena. Ma Frank Capra ci riconcilia con i sentimenti e la parte migliore di noi, ci fa sembrare i gruppi social e le pagine di Facebook grondanti di miele e bontà, ci dice che c’è sempre speranza, per tutti. Anche per i più bastardi. Ci dice che l’amicizia e la speranza sono un faro e che l’amicizia vera, esiste. E che l’amore trionfa sempre, beato lui. Protagonista un eccellente e giovane James Stewart: la trama è incentrata su George Bailey, un uomo nato e cresciuto in una piccola cittadina di provincia il quale dopo aver sempre aiutato il prossimo e rinunciato per tutta la vita a sogni, ambizioni e aspirazioni, colto dalla disperazione e dai debiti è sul punto di suicidarsi la sera della vigilia di Natale. In suo aiuto e grazie alle preghiere dei suoi familiari e sue, arriva un angelo custode mandato dal Cielo.
Pensiamo a Bridget: Il giorno di Capodanno viene invitata, tutti gli anni, al buffet freddo a base di tacchino al curry di sua madre, che tenta in ogni modo di accasarla con “un “noiosone” di mezza età con i capelli a cespuglio e che indossa maglioni brutti. Trovare il vero amore è sogno di tutte (o quasi) e quando diventa realtà, quasi non ci si crede. Chi non sarebbe disposta a correre in strada mezza nuda come Bridget per inseguire il vero amore?
Questo Natale e Capodanno, passeranno. Siamo vivi, siamo resilienti e resistenti, buone feste a tutti e tutte voi.