Salvare le vite marine rimaste impigliate nelle reti per fargli riconquistare il mare. Sembra una favola per bambini con protagonisti ippocampi, tartarughe e pesci sfortunati finiti per sbaglio nelle trame dei pescatori. E invece è un vero progetto sperimentale di tutela e valorizzazione della biodiversità, con base ad Ostia, il mare di Roma. E in una location davvero fiabesca: le Secche di Tor Paterno, unica “Area marina protetta” italiana completamente sommersa. Si tratta di una vera e propria isola sul fondo del Tirreno, la cui sommità giunge a 18 metri sotto il livello del mare, mentre la profondità massima tocca i meno 60 metri. Estesa per oltre mille e 200 ettari. Il nome del progetto è Nora, acronimo di una missione precisa: nessun organismo resterà abbandonato.
E’ il piano messo a punto per far conoscere e preservare la speciale riserva marina, patrimonio di biodiversità di alto interesse naturalistico, attraverso attività di educazione, prevenzione, assistenza e recupero.
Ecco gli Acquari didattici
“Stiamo allestendo presso la Casa del Mare di Ostia, sede operativa e centro polifunzionale dell’Area marina, degli Acquari didattici che grazie al progetto Nora – dichiara Maurizio Gubbiotti, presidente di RomaNatura – ospiteranno gli organismi viventi derivanti dagli “scarti” della pesca, rimasti impigliati nelle reti e che qui avranno una seconda vita per poi riconquistare il mare. Il progetto portato avanti nonostante i mesi difficili che ci hanno accompagnato, nasce da un protocollo d’intesa tra RomaNatura e l’associazione Sotto al Mare, ed è finalizzato a dare una “casa temporanea” a tutte le specie viventi che raggiungeranno la banchina”.
I pescatori protagonisti
Protagonisti anche i pescatori locali: “Sono da sempre – prosegue Gubbiotti – promotori ed educatori della cultura del mare e affiancheranno gli istituti scolastici con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza di una gestione sostenibile del mare e dei suoi abitanti. Un progetto con lo sguardo rivolto al mondo della scuola – conclude Gubbiotti – nel quale partendo dall’educazione ambientale per tutelare il mare e la sua biodiversità, gli studenti verranno coinvolti attivamente nel viaggio esplorativo alla scoperta del mare, con il supporto di mezzi, strumenti e attrezzature del mestiere”. Il progetto sarà gratuito per le scuole, e gli acquari potranno essere visitati da tutti gli interessati presso la Casa del Mare.
Dove si trova l’Area protetta
Le Secche di Tor Paterno si trovano di fronte al litorale romano, ad una distanza tra le quattro e le sette miglia dalle spiagge di Ostia e Torvaianica. E’ un’ampia formazione rocciosa sommersa, coperta da una incredibile quantità di vita animale e vegetale. L’Area marina protetta è stata istituita il 29 novembre 2000 dal ministero dell’Ambiente che ne ha poi affidato la gestione a RomaNatura. La sede è la “Casa del Mare”, un edificio che richiama le forme delle navi fatto costruire nella seconda metà degli anni ’30 dal Regio Genio Civile per l’alloggio del personale che aveva il compito di eseguire la manutenzione e il dragaggio del canale.
Cos’è lo scarto della pesca
Gli scarti della pesca sono tutti quegli organismi che finiscono per sbaglio nelle reti della pesca professionale. Per sbaglio perché non sono destinati a finire sui banchi di vendita del pesce, non hanno valore commerciale e vengono eliminati in fase di selezione. Eliminati o perché sono sotto-taglia, e quindi ne è vietata la vendita, o perché non hanno un mercato. La Fao, nel 2000, stimava in circa ventisette milioni di tonnellate il pesce scartato a livello mondiale. Nel Mediterraneo 10mila tonnellate. Con danni biologici ed ecologici ingenti.