Posti nominali, mascherina, distanziamento: gli stadi verso la riapertura ma massino con il 25% di capienza. Una decisione che viene fuori dalla Conferenza Stato Regioni. Giovanni Toti, vicepresidente della Conferenza spiega: “La nostra proposta prevede la partecipazione di spettatori muniti di mascherine, a cui sia stata misurata la temperatura in ingresso, esclusivamente in posti a sedere assegnati personalmente, distanziati e nei limiti massimi del 25% della capienza dell’impianto”. Adesso le linee guida andranno al Governo per essere recepite, in caso di parere favorevole anche del comitato tecnico scientifico, nel prossimo Dpcm. Una soluzione pacifica? Per niente, la questione aveva già sollevato un vespaio nel governo, ma è la Regione Lazio a dirsi totalmente contraria. L’aria che tirava si era capita in giornata quando l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, aveva mostrato fortissime perplessità. “Ma siamo sicuri che priorità sia riaprire gli stadi con 25 mila spettatori? Mi sembra il modo più rapido per tornare a nuovi lockdown. Attorno a noi città europee stanno attuando o hanno attuato misure restrittive da Londra a Madrid a Parigi. Ci siamo già dimenticati gli effetti deleteri che ebbe la partita Atalanta-Valencia allo stadio Meazza di Milano? È una follia. Pensiamo invece a tenere aperte e difendere le scuole e le Università”. E poi nel pomeriggio è uscita la posizione ufficiale di Nicola Zingaretti, presidente di Regione: “Dopo l’appello dell’Associazione Nazionale dei Presidi che solo ieri ha richiamato il senso di responsabilità di studenti e genitori invitandoli ad usare sempre mascherine e distanziamento agli ingressi e le uscite delle scuole, evitando gli assembramenti di gruppi, ritengo sbagliato oggi, anche solo ipotizzare la riapertura degli stadi fino al 25% della loro capienza creando quindi assembramenti che possono raggiungere il numero di migliaia di persone. Stamattina il delegato della Regione Lazio ha abbandonato la Conferenza delle Regioni perché in disaccordo con questa ipotesi. Non c’entra niente lo sport o il calcio, ma mantenere un minimo di logica e coerenza nelle scelte che si fanno per garantire la sicurezza degli italiani”. Intanto sono arrivati i dati del bollettino covid del Lazio: 230 casi di contagio su 10mila tamponi.
Riapertura degli stadi, il Lazio: “Follia”
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