C’è un tema scuola che sta dividendo, c’è la crisi politica nazionale in piena pandemia, c’è una generazione che vuole essere ascoltata. Nel campo scendono i giovani di Italia Viva della provincia di Roma che assestano un colpo alle scelte del Governo in ambito scolastico.
“Come direbbe Totò, ogni pazienza ha un limite. Questo è il sentimento che sta animando gli studenti della Provincia di Roma che, davanti ai continui balbettii e ritardi del Governo sul tema della riapertura delle scuole, hanno deciso di mobilitarsi per una protesta che riteniamo sacrosanta ed a cui va tutto il nostro sostegno”. Lo dichiarano Francesco De Santis e Luigi Dell’Orso, coordinatori rispettivamente dei Cantieri di Futuro, Giovani e Istruzione, di Italia Viva della Provincia di Roma. “Scuola e Università sono i grandi assenti dalle priorità governative, fatta eccezione per i banchi a rotelle. A causa di questa inaccettabile miopia di una classe politica inadeguata, si è resa fantasma un’intera generazione, a cui si sta negando il più importante strumento di libertà quale è il diritto allo studio. Siamo stati i primi e gli unici, già ad Aprile scorso, a sollevare il tema della riapertura in sicurezza delle scuole, di ogni ordine e grado, dall’infanzia alle università. Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli che la scuola non è solo un luogo di apprendimento, ma soprattutto di condivisione: quel luogo che può consentire di lasciare la dimensione collettiva della paura per tornare ad abbracciare la cultura della reciprocità. Oggi che anche il Comitato Tecnico Scientifico sostiene la riapertura e l’Istituto Superiore di Sanità ci informa che solo il 2% dei focolai è in classe e l’1% degli alunni si è contagiato, pare che, a considerare come untori gli studenti ed il personale scolastico, siano rimasti soltanto alcuni esponenti del Governo. Per questo chiediamo scelte chiare e coerenti, capaci di rimettere la scuola e l’istruzione al centro della vita della nostra comunità nazionale”.