“Qualche giorno fa la “nostra” elusiva lupa Petra è stata immortalata per caso dall’obiettivo di un giovane fotografo naturalista, al quale è passata accanto all’improvviso con passo veloce in un gelido e nebbioso mattino d’inverno”. Un incontro casuale, segnalato dal Parco dei Monti Simbruini, per riprendere il filo della storia iniziata cinque mesi fa: Petra, lupa simbruina, era stata rilasciata nello stesso luogo dove era stata trovata in gravi condizioni di salute, dopo essere stata curata e dotata di un collare satellitare. “Da quel momento – spiegano dal Parco – ha dimostrato una grande vitalità e ha percorso quotidianamente molti chilometri. Secondo il team di esperti da cui è stata seguita durante il suo temporaneo ricovero, Petra è una giovane lupa nata nella primavera del 2020 e al momento del recupero aveva circa un anno e mezzo”.
L’età della libertà, quella in cui si lascia il branco per iniziare il proprio viaggio
“A quell’età – continua il racconto – i lupi generalmente abbandonano il branco di origine per intraprendere una nuova fase della loro esistenza, la fase del “dispersal”, parola che indica il periodo della vita di un lupo in cui esso lascia la propria famiglia di origine intraprendendo un lungo viaggio, anche di molti mesi e molti chilometri, che lo porta a stabilirsi in una nuova area e a incontrare il partner con cui formare una nuova famiglia e quindi un nuovo branco”.
Petra ha percorso già centinaia di chilometri
In questi mesi ha percorso centinaia di chilometri, senza mai allontanarsi troppo dal Parco dei Monti Simbruini, muovendosi comunque in un’area di circa 550 kmq. Le localizzazioni satellitari raccontano che Petra al momento è ancora un lupo vagabondo. Petra ogni mese si sposta in un’area di circa 300 kmq (il Parco dei Monti Simbruini ricopre un’area di 298 KMq) dalle zone abruzzesi di Cappadocia e Tagliacozzo fino Piglio, Fiuggi e Guarcino, passando per tutti i comuni del Parco.
A caccia un un compagno sui monti innevati, per ora è single
“Il suo vagabondare – spiegano gli esperti del Parco – fa pensare che Petra sia ancora sola e in cerca di un compagno con cui stabilirsi in un proprio territorio, che è l’area difesa attivamente da un branco. Petra sembra molto scaltra ed elusiva e si tiene lontana dai centri abitati. L’epoca degli accoppiamenti per i lupi, che cade una sola volta all’anno fra febbraio e marzo, è un momento cruciale e può darsi che Petra trovi il suo compagno quest’anno mentre vagabonda nei boschi innevati”.
La raccomandazione
Si raccomanda “di non inseguire la fauna selvatica, di non disturbarli continuamente per fotografarli, specialmente nelle aree di riproduzione, di non seguirne le tracce sulla neve, soprattutto se si tratta di piste molto fresche e di non abbandonare resti di cibo di qualsiasi tipo: lasciamo che i selvatici possano vivere la natura in piena libertà, senza alcun disturbo da parte nostra, proprio come Petra”.