La caratterizzazione politica potrebbe essere la chiave di volta del rebus dei rebus: chi si candida a sindaco per la Città di Tivoli. Il calendario ci dice una cosa su tutte: va bene che ci sono le Europee, e quello è comunque un banco di prova un po’ per tutti, ma il nodo vero in terra locale restano le amministrative. Ne sanno qualcosa dalle parti di Fratelli d’Italia che forte dei numeri e del ruolo di governo, cerca di mettere per primo qualche punto fermo su una tela che deve ancora essere tessuta. Questo è un po’ il senso del documento prodotto nel corso dell’assemblea di Fdi che si è tenuta lunedì proprio a Tivoli, alla presenza dei maggiorenti del partito, dell’onorevole Alessandro Palombi, vicepresidente dei circoli della Provincia di Roma, insieme al neoportavoce cittadino Marco Innocenzi. Sarà proprio quest’ultimo ad avere l’onore e l’onere di occuparsi dei tavoli con le altre forze che compongono lo scacchiere di centrodestra, su tutti Lega, Forza Italia e Noi Moderati, uno schema che, stando sempre alla sintesi dall’incontro, resta saldo e saluta definitivamente la parentesi civica che ha governato incontrastato il Palazzo per due mandati consecutivi. Un timbro, quello sui proiettiani, che non lascia scampo a fraintendimenti accanto a quello su chi dovrà indicare il primo cittadino, che i Fratelli rivendicano: “L’Assemblea ritiene che la nostra città abbia bisogno di una forte guida, caratterizzata per storia politica e personale dalla appartenenza alla Destra politica, chiudendo la stagione del civismo e assumendo nei tempi opportuni, la candidatura a Sindaco nel modo più ampio possibile con gli alleati della coalizione di centrodestra”.