Ci sono le statue che vengono abbattute quando il tiranno viene sconfitto, come quella di Saddam Hussein smantellata nel centro di Bagdad nel 2003, nei pressi di Praga, esiste invece un “cimitero” delle sculture dell’era comunista e nella Repubblica Centrafricana un’immensa statua dell’ex imperatore Bokassa arrugginisce tra l’erba alta. Ci sono inoltre le statue diventate intollerabili, perché le valutazioni storiche si sono evolute. È il caso di quella di Edward Colston, un mercante di schiavi del diciassettesimo secolo, scaraventata in mare da migliaia di manifestanti il 7 giugno a Bristol, in Inghilterra. Infine, ci sono le statue imbrattate come quella di Indro Montanelli a Milano. Poi ci sono quelle destinate a diventare simbolo di tolleranza ed integrazione, come Discrimine Momentum commissionata all’artista DANIELE BASSO da African Fashion Gate per il Comune di Villafranca che verrà installata in via permanente dal 26 settembre 2020 in piazza Risorgimento – proprio dove nel luglio del 2019 Vasile Todirean, romeno senzatetto di 42 anni che è stato trovato esanime, preso a botte e poi dato alle fiamme, per morire poi due mesi dopo, all’ospedale di Borgo Trento – a cui seguirà una cerimonia di inaugurazione ed un dibattito sulle discriminazioni che si terrà all’interno del Castello Scaligero di Villafranca ed al quale parteciperanno autorevoli firme de giornalismo internazionale. Durante il dibattito sarà conferito i Premio Internazionale al Giornalismo della Moda alle giornaliste Barbara Capponi del TG1 e Igiaba Scego di La Repubblica/Il Manifesto e l’Unità. Il progetto di African Fashion Gate Aps Ets, inserito all’interno delle sue iniziative di educazione al no-racism denominate LA MODA VESTE LA PACE, è stato accolto con entusiasmo dal Sindaco Dall’Oca.
La città di Villafranca, già storicamente legata al concetto di pace – qui, nel 1859, gli imperatori Francesco Giuseppe d ́Asburgo e Napoleone III, alleato dei Savoia, siglarono la pace di Villafranca, che pose fine alla seconda guerra d’indipendenza – diventa simbolo della solidarietà tra i popoli, contro ogni discriminazione, smentendo così, lo stereotipo “Nord Italia razzista”, soprattutto per episodi legati a pochi fanatici del calcio non ultimo quello riferito alla partita Verona-Brescia.
Un’iniziativa unica in Italia e replicabile ogni anno a Villafranca, coinvolgendo anche altri Paesi del mondo mediante la donazione del medesimo monumento da parte del Sindaco ai suoi omologhi di altre città europee e di altri continenti che si sono distinti per l’impegno nella lotta alle discriminazioni di ogni genere.
L’obiettivo della donazione è quello di accrescere la consapevolezza sui temi del razzismo, dell’incitamento all’odio e della discriminazione nonché la promozione di una coesistenza di cittadini nella quale i valori democratici di solidarietà, tolleranza, conoscenza reciproca e rispetto per la diversità sono valori primari.
Attraverso l’Ambasciata Italiana negli USA sono state invitate a presenziare alla cerimonia Roxie, la vedova di George Floyd e la loro figlia Gianna.
African Fashion Gate presieduta dalla modella-attrice di origini senegalesi Marietou Dione che ha sedi in Europa, Africa e Stati Uniti, è un laboratorio permanente di iniziative culturali e interventi concreti contro i fenomeni di razzismo, discriminazione ed esclusione nel mondo della moda, delle arti, dello spettacolo e dello sport. In particolare, si impegna di fornire all’Agenzia dell ́Unione Europea per i Diritti Fondamentali (FRA) dati obiettivi e comparabili sui predetti fenomeni e mette il suo know-how a disposizione delle istituzioni e dei suoi rappresentanti per la definizione di interventi legislativi ad hoc.
Dal 2016 l’associazione African Fashion Gate organizza nella sede del Parlamento Europeo di Bruxelles e sotto il suo Alto Patronato, il Congresso Mondiale della Moda e del Design, un momento di confronto e approfondimento sul tema delle discriminazioni nel mondo della moda, delle arti, dello spettacolo e dello sport. L’appuntamento è diventato anche l’occasione per conferire un riconoscimento pubblico a figure autorevoli che si siano distinte per l’impegno verso l’inclusione e contro la discriminazione e il razzismo.
Ad oggi il Premio la Moda veste la Pace è stato assegnato a icone del fashion system come Franca Sozzani compianta direttrice di Vogue Italia, agli stilisti Valentino Garavani, Giorgio Armani, Carlo D’Amario Ceo Vivienne Westwood, al presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana Carlo Capasa, ma anche a figure appartenenti ad altri settori, come Gabriele Gravina, presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, e Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema.
Un particolare riconoscimento è stato conferito a Fashion Channel, la più vasta video Library della moda in termini quantitativi, qualitativi e soprattutto di etica per aver sempre trattato il tema dell’inclusione e della valorizzazione e delle diversità all’interno del fashion, e a Wikimedia Italia nella persona del suo Presidente Matteo Ruffoni per le sue attività a sostegno delle Istituzioni culturali, aiutandole a trovare nuovi spazi di visibilità online.
Il Premio Internazionale al Giornalismo della Moda 2020 è stato assegnato invece a giornalisti illustri come ad esempio Simone Marchetti direttore di Vanity Fair Italia e Franco Di Mare direttore di Rai 3. Per l’edizione 2018 a Federico Poletti testata la Repubblica, a Veronica Timperi testata il Messaggero ed a Luca Mattiucci testata Corriere della Sera, per il 2017 a Stefania Ragusa delle testate Vogue – Glamour.
African Fashion Gate organizza inoltre l’appuntamento annuale La Moda veste la Pace alle Arti Decorative del Louvre, in coincidenza con la settimana della moda parigina.
Dal gennaio 2019 La Moda Veste la Pace, grazie alla mediazione della sua Vice Presidente Marlena Ianniello con le Istituzioni Bielorusse, annovera una tappa anche a Minsk, con l’intento di lanciare un appello volto a chiedere alle autorità di stabilire una moratoria ufficiale sulle esecuzioni e di commutare le condanne di tutti i prigionieri nel braccio della morte.